Donna originaria della provincia di Cosenza uccisa a colpi d'ascia nel Salento
Una tragedia familiare ha scosso nella mattinata di ieri la comunità di Racale, piccolo comune del basso Salento. Teresa Sommario, 53 anni, è stata uccisa nella sua abitazione con un colpo di accetta alla testa. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, a colpirla sarebbe stato il figlio, Filippo Manni, 21 anni, che dopo l’omicidio si sarebbe dato alla fuga. Il giovane è stato successivamente rintracciato e fermato dai militari.
Chi era Teresa Sommario
Teresa Sommario era nata in Germania da una famiglia originaria di Paludi, in provincia di Cosenza. Da anni risiedeva a Racale, in provincia di Lecce, dove viveva con il figlio unico. Benvoluta in paese, era conosciuta per la sua riservatezza e dedizione alla famiglia. Nessuno, tra vicini e conoscenti, avrebbe mai potuto immaginare un epilogo così drammatico.
Un delitto inspiegabile
Il presunto omicida, Filippo Manni, era uno studente universitario a Roma, tornato da poco nella casa di famiglia a Racale. Stando alle prime informazioni, non ci sarebbero stati segnali premonitori. Nessun litigio, nessuna tensione apparente. Il gesto resta al momento senza una spiegazione.
«È una tragedia che non ha un senso. Non ha un motivo, nasce dal nulla», ha dichiarato, visibilmente commosso, il sindaco di Racale, Antonio Salsetti. «Conosco bene la famiglia. È un momento durissimo per tutta la comunità. Non c’erano avvisaglie, siamo sotto shock».
Le indagini in corso
Sul luogo dell’omicidio sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Casarano e gli investigatori del nucleo operativo di Lecce. Dopo un breve periodo di irreperibilità, Filippo Manni è stato individuato e fermato. Al momento si trova sotto interrogatorio per chiarire le circostanze e i motivi che lo avrebbero spinto a uccidere la madre.
Il coltello con cui è stato inferto il colpo mortale – un’accetta, secondo quanto riferito dagli inquirenti – è stato recuperato nella casa. Gli investigatori stanno ora analizzando anche i dispositivi elettronici e i contatti recenti del giovane per cercare eventuali elementi utili all’inchiesta.