Droga a Cosenza, Salvatore La Cava lascia il carcere e va ai domiciliari
di Marco Cribari
Continua a mutare il quadro cautelare dell’operazione antidroga “Recovery”, con Salvatore La Cava che lascia il carcere e va agli arresti domiciliari. A stabilirlo è stato il gip distrettuale Arianna Roccia che, contestualmente, ha disposto l’applicazione del braccialetto elettronico all’indagato.
Il provvedimento è stato adottato in accoglimento dell’istanza presentata dagli avvocati Michelangelo Russo e Pietro Bertone che, al giudice, chiedevano di attenuare la misura al loro assistito in virtù del venir meno delle esigenze cautelari che lo riguardano. Il gip ha accolto la richiesta e il risultato è che La Cava seguirà da recluso con le mura domestiche (tassativo per lui di divieto di comunicare con l’esterno) l’evoluzione dell’inchiesta giunta di recente alla fase di conclusione delle indagini preliminari.
Nell’ambito di “Recovery”, Salvatore La Cava, 47 anni, risponde di associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico, un’accusa che condivide con i suoi fratelli Francesco e Giuseppe e che è aggravata dalle finalità mafiose. Originario di Africo, in provincia di Reggio Calabria, è sospettato di essere uno dei principali fornitori di eroina del gruppo di spacciatori che si ritiene guidato da Filippo Meduri.
- Cosimo Abbruzzese alias “Cocchino” – difeso dagli avvocati Filippo Cinnante e Gaetano Maria Bernaudo (in carcere)
- Emanuele Apuzzo – difeso dagli avvocati Giuseppe Malvasi e Filippo Cannata
- Salvatore Ariello – difeso dagli avvocati Fiorella Bozzarello e Luca Cianferoni (in carcere)
- Luigi Avolio – difeso dagli avvocati Raffaele Brescia e Cesare Badolato (in carcere)
- Bruno Bartolomeo – difeso dall’avvocato Mario Scarpelli (in carcere)
- Giuseppe Bartolomeo – difeso dall’avvocato Ruggero Pio Micieli De Biase
- Gaetano Bartone – difeso dall’avvocato Francesco Chiaia
- Federica Bartucci – difesa dagli avvocati Giuseppe e Marcello Manna
- Antonio Basile – difeso dall’avvocato Tanja Argirò (in carcere)
- Toni Berisa – difeso dall’avvocato Evis Sema (ai domiciliari)
- Enzo Bertocco – difeso dall’avvocato Maurizio Nucci (in carcere)
- Antonio Bevilacqua alias “Il Topo” – difeso dagli avvocati Luigi Luppino e Domenico Caputo (in carcere) (clicca su avanti per leggere i nomi di tutti gli indagati)