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02/08/2025 ore 10.30
Cronaca

Droga e armi a Cosenza, misure cautelari dopo gli interrogatori preventivi | NOMI INDAGATI

Il blitz dei carabinieri scattato al termine della fase preliminare nella quale il gip Benigno ha ascoltato le persone raggiunte da un’ordinanza. La procura aveva chiesto il carcere

di Antonio Alizzi

Un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Cosenza, diretta dal procuratore capo Vincenzo Capomolla, ha portato all'emissione di un’ordinanza cautelare nei confronti di nove persone, tutte coinvolte, a vario titolo, in una fitta rete di traffici illeciti nel Cosentino. L’indagine, coordinata dal pm Marialuigia D’Andrea, è nata in seguito a una tentata rapina del 2022 a un ufficio postale di Marano Marchesato, che ha dato il via a intercettazioni e accertamenti su scala più ampia. L’ufficio di procura aveva chiesto la custodia cautelare in carcere.

Cosenza, arresti dopo gli interrogatori preventivi

Secondo quanto disposto dal giudice per le indagini preliminari, Letizia Benigno, le misure sono state adottate, dopo gli interrogatori preventivi, sulla base di gravi indizi relativi a episodi di spaccio di stupefacenti, tentate rapine armate e detenzione di armi. Tra i principali indagati figurano Michele Rosito e Giovanni Ruggiero, entrambi destinatari della misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico (per Rosito) e obbligo di dimora per altri soggetti (Francesco Colonna, Mattia Amato e Marcello Ciranni).

Le sostanze stupefacenti, prevalentemente marijuana, hashish e cocaina, sarebbero state distribuite in modo sistematico in diverse aree della provincia, da Cosenza a San Giovanni in Fiore, fino a Mendicino e Rende. Documentata anche una coltivazione indoor a Mendicino. Decine le cessioni accertate, molte delle quali in concorso tra parenti e conoscenti.

Per altri, come Antonella Trischitta, Ivan Volpintesta, Antonio Caputo e Claudio Carolei, è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’ordinanza richiama una precedente misura già applicata lo scorso 4 luglio nei confronti di Umberto Ciranni e Francesco Picicco

L’attività investigativa dei carabinieri

L’informativa conclusiva dei Carabinieri di Castrolibero ricostruisce, secondo gli inquirenti, un quadro indiziario solido, corroborato da attività captative, riscontri documentali e dichiarazioni raccolte nel corso degli ultimi due anni. Il traffico di droga sarebbe stato condotto in maniera professionale e continuativa. In un’area urbana dove l’attività illecita dello spaccio di droga viene svolta in maniera “disinvolta”.

Nel collegio difensivo figurano tra gli altri gli avvocati Riccardo Maria Panno, Cristian Cristiano, Filippo Cinnante e Fiorella Bozzarello. Nei prossimi giorni verrano depositati i ricorsi al tribunale del Riesame di Catanzaro.