Sezioni
19/09/2024 ore 23.16
Cronaca

Due casi di Febbre del Nilo in provincia di Cosenza, un paziente è grave ed è ricoverato in Malattie Infettive

L'Asp ha sollecitato l'amministrazione comunale a disporre una disinfestazione straordinaria in tutta la frazione del comune di Dipignano
di Salvatore Bruno

La Febbre del Nilo irrompe nuovamente nella cronaca per un nuovo caso di encefalite determinato dal famigerato virus West Nile diagnosticato in provincia di Cosenza. La patologia si è manifestata in una persona della frazione Laurignano del comune di Dipignano, alle porte del capoluogo bruzio, ora in cura nel reparto di malattie infettive dell’ospedale dell’Annunziata. Non sarebbe l’unica infezione rintracciata nella zona, ma nel paziente costretto al ricovero la malattia è degenerata manifestando i sintomi di maggiore gravità.

L’Asp ha sollecitato l’amministrazione comunale a disporre una disinfestazione straordinaria in tutta la frazione. Com’è noto infatti, il serbatoio del virus è rappresentato dai volatili ma sono le zanzare a veicolarlo ed a trasmetterlo all’uomo. La disinfestazione sarà effettuata nella tarda serata di questa sera, 19 settembre, a partire dalle 23,30.

Il sindaco di Dipignano emana un’ordinanza, ecco le prescrizioni

Il sindaco Gaetano Sorcale ha emanato una ordinanza sindacale con la quale prescrive una serie di comportamenti da seguire per contrastare la diffusione del virus, raccomandando in particolare, si legge nel documento, «di non abbandonare, neanche temporaneamente negli spazi aperti pubblici e privati, compresi terrazzi, balconi e lastrici solari, oggetti e contenitori di qualsiasi natura e dimensione, come copertoni, bottiglie, lattine, bidoni, barattoli, sottovasi, ove possa raccogliersi l’acqua piovana ed evitare qualsiasi raccolta d’acqua stagnante anche temporanea in quanto potenziale sede di sviluppo delle larve di zanzare; di procedere, ove si tratti di oggetti e contenitori non abbandonati, bensì sotto controllo della proprietà privata, allo svuotamento dell’eventuale acqua in essi contenuta e alla loro sistemazione in modo da evitare accumuli idrici a seguito di pioggia e alla loro accurata pulizia o alla chiusura ermetica con teli plastici o con coperchi; di svuotare contenitori di uso comune, come sottovasi di piante, piccoli abbeveratoi per animali domestici, annaffiatoi con cadenza settimanale; di coprire eventuali contenitori d’acqua inamovibili, quali ad esempio vasche di cemento, bidoni e fusti per l’irrigazione degli orti, con strutture rigide tipo reti di plastica o zanzariere; di tenere sgombri i cortili e le aree aperte da erbacce, da sterpi e rifiuti di ogni genere e sistemarli in modo da evitare il ristagno delle acque piovane o di qualsiasi altra provenienza; di trattare l’acqua presente in tombini, griglie di scarico, pozzetti di raccolta delle acque meteoriche, e qualunque altro contenitore non eliminabile, comprese fontane e piscine non in esercizio, ricorrendo a prodotti di sicura efficacia larvicida.