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09/07/2025 ore 14.00
Cronaca

False assunzioni per riscuotere le indennità: oltre 245 indagati a Cosenza | NOMI

La procura ha chiuso l'inchiesta che coinvolge un'azienda agricola di Bisignano. Nel mirino sono finiti disoccupazione, assegni nucleo familiare, malattia e maternità

di Antonio Alizzi

La procura ha chiuso l'inchiesta che coinvolge un'azienda agricola di Bisignano. Nel mirino sono finiti disoccupazione, assegni nucleo familiare, malattia e maternità

L’inchiesta è di quelle roboanti e si inserisce nei reati riguardanti le indebite percezioni di denaro ai danni dello Stato. In questo caso parliamo dell’Inps. Ma partiamo dal principio. La procura di Cosenza ha chiuso le indagini su alcune presunte false assunzioni di lavoratori e lavoratrici. Oltre 245 gli inquisiti.

Focus su un’azienda di Bisignano

Il “sistema” era rodato. I soggetti indagati venivano “arruolati” per riscuotere poi le indennità: disoccupazione, assegni nucleo familiare, malattia e maternità in favore dell’azienda agricola “Valle Crati” con sede legale a Bisignano.

Nel mirino della Guardia di Finanza, le cui indagini sono state coordinate dal pubblico ministero Maria Luigia D’Andrea, sono finite le presunte fittizie giornate lavorative e quelle di malattia relative agli anni 2017, 2018, 2019, 2020 e 2021.

Dalla disoccupazione alla maternità

Queste attestazioni, secondo la procura, avrebbero indotto in errore l’Inps sulla ricorrenza dei presupposti richiesti per l’erogazione delle indennità dovute per disoccupazione, assegni nucleo familiare, malattia e maternità in favore dell’azienda “attenzionata” la quale avrebbe conseguito un ingiusto profitto, con relativo danno per l’istituto previdenziale, costituito nella presunta indebita percezione di centinaia di migliaia di euro.

Chi è il principale indagato

Il principale indagato è Sergio Pancaro, titolare dell’azienda agricola sottoposto ad indagine da parte delle Fiamme Gialle. I reati contestati sono 246 e secondo l’impostazione accusatoria sarebbero stati commessi tra i comuni di Acri, Bisignano, Mongrassano, Fagnano Castello, San Marco Argentano, Torano Castello, Lattarico, Luzzi, Rota Greca, Cosenza, Montalto Uffugo, Castrolibero, Cerzeto e Rende.

Dopo l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, gli indagati avranno facoltà di richiedere un interrogatorio investigativo o depositare memoria difensiva. Dopodiché, la procura di Cosenza valuterà se esercitare o meno l’azione penale, invocando una richiesta di rinvio a giudizio. Gli indagati sono da considerare innocenti fino a sentenza irrevocabile di condanna.