"Falsi" braccianti legati agli Abbruzzese e ai Forastefano: imputati divisi tra ordinario e abbreviato | NOMI
di Antonio Alizzi
Si è svolta questa mattina nell’aula bunker di Catanzaro l’udienza preliminare dell’inchiesta della Dda di Catanzaro in cui sono imputati presunti falsi braccianti che, secondo l’ipotesi accusatoria, sarebbero legati alle cosche di ‘ndrangheta dei Forastefano e degli Abbruzzese.
Il pubblico ministero Alessandro Riello, già titolare del procedimento penale “Kossa“, che è giunto alla fase del giudizio di secondo grado per coloro i quali hanno scelto il rito abbreviato, ritiene che gli esponenti dei due clan della Piana di Sibari sarebbero stati in grado di orchestrare e guidare un presunto sistema criminale legato ai braccianti agricoli. E l’indagine in questione nasce proprio da “Kossa“, essendo un filone investigativo trattato in un secondo momento.
Sempre secondo l’ufficio inquirente antimafia, coordinato ad oggi dal procuratore facente funzioni Vincenzo Capomolla, I presunti falsi braccianti avrebbero beneficiato di indennità fittizie di disoccupazione e di malattia. Le attestazioni per i pm antimafia sarebbero però fittizie in quanto le giornate di lavoro non sarebbero mai state effettuate. Ciò sarebbe stato ideato al fine di ottenere illegittimamente vantaggi finanziari.
Termine a difesa e scelta del rito
Nella seduta odierna, una parte degli avvocati difensori ha chiesto un termine a difesa che il gup ha concesso rinviando l’udienza preliminare per la scelta del rito. A febbraio infatti gli imputati dovranno scegliere se percorrere la strada dell’ordinario o dell’abbreviato (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)