Finti carabinieri rubano tutti gli averi a una coppia di anziani di Cosenza
Una telefonata sul telefono fisso ha dato inizio all’incubo di due anziani coniugi di 83 anni di Cosenza. Dall’altra parte della cornetta, un uomo che si è presentato come carabiniere, con una voce autoritaria e rassicurante, ha raccontato una vicenda scioccante: la figlia della coppia era coinvolta in un incidente gravissimo. Secondo il finto carabiniere, la donna aveva investito una signora incinta, che si trovava ora in Rianimazione dopo aver perso il bambino. Un’accusa pesantissima, che ha gettato nel panico i due coniugi.
Il truffatore ha aggiunto che la loro figlia era stata arrestata e che avrebbe potuto affrontare una pena detentiva compresa tra 12 e 36 mesi. Tuttavia, se i genitori avessero pagato una somma di 12.000 euro, la loro figlia avrebbe evitato il carcere.
La disperazione e il pagamento
Spaventati e incapaci di ragionare lucidamente, gli anziani hanno spiegato al telefono che potevano disporre solo di 5.000 euro in contanti. A quel punto, il finto carabiniere ha mandato un complice a ritirare il denaro. Un uomo sui 30 anni, con capelli neri e un giubbotto con la scritta Carabinieri, si è presentato alla porta e ha ritirato la somma, assicurando che la loro figlia sarebbe stata rilasciata.
Ma la truffa non era finita. Dopo pochi minuti, un altro uomo ha chiamato presentandosi come avvocato dell’assicurazione, dicendo che i soldi versati non erano sufficienti per risarcire la vittima dell’incidente. Il truffatore ha dunque inviato nuovamente il finto carabiniere, che ha prelevato altri 1.900 euro.
L’avidità dei criminali
I malviventi non si sono fermati qui. Resisi conto che gli anziani erano disposti a tutto per salvare la figlia, sono tornati per una terza volta, sostenendo che servissero ulteriori fondi. Ormai disperati, i coniugi hanno consegnato tutti i gioielli e l’oro che custodivano in casa, tra cui un anello dal grande valore affettivo per la nonna.
Solo dopo alcune ore, parlando con i familiari, i due anziani hanno capito di essere stati vittime di un raggiro e hanno sporto denuncia alle forze dell’ordine.
L’appello della famiglia e l’indagine in corso
Ora, la famiglia delle vittime lancia un appello ai residenti di Via Popilia, in particolare nella zona di Piazza Salvatore Spiriti. Chiunque abbia notato movimenti sospetti o persone estranee aggirarsi nella zona nella giornata del raggiro, è invitato a fornire informazioni utili per rintracciare i responsabili.
Purtroppo, i soldi e gli oggetti preziosi difficilmente saranno recuperati, ma la famiglia spera almeno di ritrovare l’anello a cui la nonna era particolarmente legata.
Come difendersi dalle truffe agli anziani
Episodi come questo dimostrano quanto sia importante proteggere gli anziani da truffe sempre più elaborate. I criminali sfruttano emozioni forti come la paura e l’ansia per far perdere lucidità alle vittime. Ecco alcuni consigli per evitare di cadere in simili raggiri:
- Non fidarsi di telefonate improvvise che parlano di incidenti o problemi giudiziari di un familiare.
- Chiamare subito un parente per verificare la veridicità della notizia.
- Non fornire informazioni personali o bancarie a sconosciuti.
- Non aprire la porta a persone che si spacciano per forze dell’ordine o avvocati senza un’adeguata identificazione.
- Segnalare immediatamente alle forze dell’ordine qualsiasi tentativo di truffa.
Una triste realtà da contrastare
Quella delle truffe agli anziani è una piaga che si ripresenta troppo spesso. Criminali senza scrupoli prendono di mira le persone più fragili, approfittando della loro vulnerabilità per arricchirsi. Denunciare e sensibilizzare è il primo passo per proteggere i nostri cari da episodi simili.
Questa storia deve servire da monito: le truffe non sono solo racconti televisivi, ma una realtà concreta che può colpire chiunque. Proteggiamo i nostri anziani, informiamoli e creiamo una rete di solidarietà per impedire che accadano ancora episodi come quello vissuto dai nonni di Cosenza.