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26/02/2022 ore 10.43
Cronaca

I docenti del "Plastina Pizzuti" sfidano il sindaco Caruso: «Chieda anche la nostra rimozione, siamo al fianco di Ciglio»

Gli insegnanti replicano alle richieste avanzate dal primo cittadino di Cosenza all'indomani della protesta svoltasi dinanzi alla scuola primaria di via Misasi
di Redazione

«Ieri in città si è accesa la polemica. Il sindaco ha chiesto la rimozione del Dirigente Scolastico della scuola primaria Lidia Plastina Pizzuti. La ragione? Essersi opposto, mettendoci la faccia e interpretando i sentimenti e i desideri di genitori e bambini, alla demolizione di piazza Stefano Rodotà e alla conseguente riapertura al traffico del tratto di Via Roma posto davanti all’istituto scolastico». Lo affermano i docenti del “Lidia Plastina Pizzuti” di Cosenza all’indomani della richiesta di rimozione del dirigente scolastico Massimo Ciglio, “reo” secondo il sindaco di Cosenza Franz Caruso, di aver manifestato in piazza con gli alunni, permettendo di attaccare scritte offensive nei suoi riguardi.

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«Cosenza è l’unica città d’Europa dove viene cancellata una piazza divenuta luogo sicuro per i bambini in attesa di entrare nella propria scuola e all’uscita delle lezioni; un  punto di ritrovo per tutti quelli che amavano stare lontani dal traffico, per tutti quei genitori che in attesa del suono della campanella lasciavano giocare in sicurezza i loro figli. Infine, un luogo spesso raggiunto anche in bicicletta e in monopattino, eliminato dalla geografia urbana per far posto ai veicoli in un secolo nel quale, al contrario, si mira in tutto il mondo alla tutela dell’ambiente e alla pedonalizzazione delle città. La rimozione di un uomo che ha sempre lottato per i suoi ideali, per i bambini. Un Dirigente che combatte contro le ingiustizie, lo ha sempre fatto. È stata una protesta civile  e i bambini non sono stati strumentalizzati. Erano in classe con le loro maestre a lavorare e a parlare di pace (visto anche il momento critico che si sta vivendo)» affermano i docenti della scuola primaria “Lidia Pastina Pizzuti” di Cosenza.

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«In piazza c’erano i genitori e qualche bimbo che era con loro. Il preside è stato accusato di aver rimosso la recinsione, è stato, invece, un gesto simbolico, la rete era stata già tagliata la sera prima da alcuni ragazzi che,  insieme ai bimbi più piccoli, agli anziani, alle coppiette  da tempo vivono la piazza. È stato accusato insieme agli insegnanti, di aver appeso cartelli offensivi. I cartelli sono stati appesi in orario extrascolastico e il personale non ne era a conoscenza. Piuttosto, perché non sono stati rimossi da chi si dovrebbe occupare del decoro pubblico? Noi insegnanti, con la creatività che ci contraddistingue, avremmo fatto produrre cartelloni colorati con slogan e disegni della piazza, non certamente frasi offensive e sgrammaticate» chiariscono gli insegnanti. 

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«Abbiamo sempre lottato: per la palestra inagibile da anni, per l’ascensore non funzionante, per l’immondizia che non viene prelevata costantemente, per la scarsa manutenzione. E continueremo a farlo perché noi lottiamo per i nostri diritti, per una città  più vivibile e a misura di bambino. Ahinoi, caro Sindaco, dovrai chiedere la rimozione oltre che  del Dirigente, anche di tutto il personale docente e Ata perché noi siamo così…UNITI e dalla parte dei più deboli» concludono i docenti del “Plastina Pizzuti” di Cosenza.