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09/05/2023 ore 12.37
Cronaca

I rapporti tra Pietro Calabria, Francesco Patitucci e Roberto Porcaro: i clan di Cosenza avevano "benedetto" la cosca di San Lucido | VIDEO

Gli interessi illeciti tra i due gruppi erano già emersi nell'operazione "Reset". Il presunto boss tirrenico era il "delfino" del capo della 'ndrangheta cosentina
di Antonio Alizzi

Cosenza e San Lucido unite sotto lo stesso vincolo criminale. Dall’inchiesta antimafia coordinata dalla Dda di Catanzaro emergono i rapporti tra Pietro Calabria, presunto boss di San Lucido, Francesco Patitucci, boss di Cosenza, e Roberto Porcaro, già “reggente” della cosca “Lanzino” di Cosenza ed oggi collaboratore di giustizia. D’altronde, nell’operazione “Reset” già vi erano le tracce investigative che portano dritti nella costa tirrenica cosentina, allorquando Patitucci faceva sempre riferimento al “delfino” Pietro, per assicurarsi che i “messaggi” arrivassero nel senso giusto.

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Nel corso della conferenza stampa, il procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro Vincenzo Capomolla ha illustrato in via generale i contenuti dell’operazione, condotta dai carabinieri della Compagnia di Paola. Assente per sopraggiunti motivi lavorativi il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, come ha spiegato Capomolla, affiancato dal colonnello del comando provinciale dei carabinieri di Cosenza, Agatino Spoto e dal capitano della Compagnia di Paola, Marco Pedullà.

L’inchiesta che coinvolge i territori di San Lucido e Paola, ma che arriva anche a Cetraro, con la presenza tra le misure cautelari di Michele Iannelli, accende i riflettori ancora una volta su Cosenza e quindi sulla presunta confederazione mafiosa, nella misura in cui sarebbe stato proprio Patitucci a “benedire” la presunta nascente cosca di ‘ndrangheta, guidata proprio da Pietro Calabria. Quest’ultimo, durante il periodo in cui Patitucci era in carcere per la detenzione illegale di una pistola, si sarebbe interfacciato con Roberto Porcaro, il “reggente” degli italiani, il quale avrebbe continuato a gestire gli affari “sporchi” con gli “amici” di San Lucido.