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16/01/2020 ore 11.18
Cronaca

Il banchiere Rizzuto, Nicola Adamo e l'imprenditore da presentare al Pd

Il banchiere Ottavio Rizzuto, presidente del Consiglio d’amministrazione della Bcc del Crotonese, aveva una strana considerazione del suo ruolo che, di fronte, a politici di livello o a grossi imprenditori si trasformava in «suddito» o «padrone». Così, la Dda di Catanzaro indaga su di lui dal 2016, quando l’attività investigativa della Guardia di Finanza si
di Antonio Alizzi

Il banchiere Ottavio Rizzuto, presidente del Consiglio d’amministrazione della Bcc del Crotonese, aveva una strana considerazione del suo ruolo che, di fronte, a politici di livello o a grossi imprenditori si trasformava in «suddito» o «padrone». Così, la Dda di Catanzaro indaga su di lui dal 2016, quando l’attività investigativa della Guardia di Finanza si concentra ancora una volta sulla cosca Grande Aracri di Cutro. Clan di ‘ndrangheta protagonista anche nel processo “Aemilia”, dove la Dda di Bologna ritiene di aver cristallizzato le presunte attività illecite dei Cutresi in Emilia-Romagna. 

Nel caso di specie, vale a dire quello inerente l’operazione “Thomas”, coordinata dal procuratore capo Nicola Gratteri e dal pm Domenico Guarascio, emerge soprattutto la figura di Ottavio Rizzuto che, ieri, ha ricevuto anche l’avviso di garanzia per l’inchiesta “Genesi”, nella quale sono coinvolti il giudice Marco Petrini, l’ex consigliere regionale Pino Tursi Prato e il medico in pensione, nonché ex dirigente dell’Asp di Cosenza, Emilio Santoro. 

Ottavio Rizzuto, secondo la Dda di Catanzaro, è totalmente al servizio del boss Nicolino Grande Aracri. Ne cura gli investimenti e gestisce i rapporti con imprenditori che, a dire degli inquirenti, sarebbero collegati al clan di Cutro. Insomma, un presunto sistema perverso capace di arrivare fino alla politica regionale per aprire nuovi canali d’investimenti e mettersi a disposizione del potente di turno. Visto che l’indagine “Thomas” si sviluppa nel 2016, l’uomo più influente della Regione Calabria è senza alcun dubbio Nicola Adamo, consigliere e braccio destro del governatore Mario Oliverio. 

Se il banchiere voleva conoscere Nicola Adamo

Grazie all’amicizia con Pino Tursi Prato, entrambi appartenente alla massoneria – come emerge dalla risposta data al banchiere da Emilio Santoro nell’inchiesta della Dda di Salerno – Ottavio Rizzuto avrebbe incontrato Nicola Adamo e la moglie Enza Bruno Bossio a Cosenza, alla presenza ovviamente dell’ex consigliere regionale. Un incontro voluto da Pino Tursi Prato che ci tiene a far conoscere Rizzuto al suo amico Nicola. 

Il 6 ottobre del 2016 Rizzuto parla con Tursi Prato. «“Io sono un amico serio gli devi dire a Nicola, non ti pensare che sono un “chiachiello” Pinù… io ci tengo moltissimo se facciamo questo, voi avete a Crotone un suddito, un suddito, ma al di là dell’opportunità che ci sarà sempre, il problema è che per me è una cosa personale, hai capito qual è il problema… Nicò io divento tuo suddito a Crotone» perché il banchiere si definisce «uno che conta a Crotone… che io non ti pensare che gli faccio i favori, per i voti gli faccio i favori, che il potere mio è politico”». 

I rapporti tra Rizzuto e l’imprenditore Mazzei

L’imprenditore individuato da Ottavio Rizzuto da mettere “a disposizione” di Nicola Adamo è Giovanni Mazzei, che alcuni pentiti lo ritraggono prima vittima e poi vicino alla cosca di Cutro. Il banchiere ne parla direttamente con l’interessato: «“Mi hanno chiamato a Cosenza, Pino Tursi Prato, Nicola Adamo e l’onorevole, la moglie e mi hanno fatto un ragionamento e mi hanno detto “siccome tu… tu mi devi garantire con i soldi”» e gli avrebbe risposto «“non ti preoccupare, pare che è la prima volta che lo faccio. L’ho fatto sempre nella mia vita”». 

Sul tavolo, per andare nel concreto, c’erano 75 milioni di euro che dovevano essere investiti tra Crotone, Gioia Tauro e Corigliano Rossano. «“/5 milioni che vanno direttamente a contrattare loro… omissis… adesso ci sono i soldi nel Por, ecco perché ti dico… io vorrei solamente che tu ti colleghi con Pino Tursi Prato… te lo faccio io il passaggio, hai capito, oi Pino, questo qua devi fare finta che sono io, che cazzo ti devo dire di più, che io i padroni li rispetto, non sono come te…”». 

Tursi Prato e la conversazione con Nicola Adamo

Pino Tursi Prato parla con Nicola Adamo di Giovanni Mazzei solo nell’agosto del 2017. Almeno così riporta l’ordinanza di custodia cautelare. «“Mi ha detto Ottavio… ha detto “oi Pì a Nicola voglio darli una mano in tutti i sensi… gli possiamo far conoscere un amico mio?”» riferendosi all’imprenditore di Crotone. «“Questo signore ha depositato alla banca sua 40 milioni di euro in contanti… è una potenza… è un grosso imprenditore. Ha non so quanti dipendenti… “glielo vogliamo far conoscere a Nicola? Che può essere un punto di riferimento per il partito» ovvero il Pd. Tuttavia, nelle carte dell’inchiesta non sono riportate considerazioni dirette di Nicola Adamo che, quindi, è solo protagonista indiretto della faccenda.