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27/04/2023 ore 09.18
Cronaca

Il giudice Castriota si difende: «Non sono corrotta, spiegherò tutto»

La magistrata nega ogni addebito e intende chiarire la sua posizione. I suoi legali hanno chiesto gli arresti domiciliari. Il gip si è riservato di decidere
di Antonio Alizzi

Interrogata dal gip di Perugia, il giudice di Cosenza Giorgia Castriota, in servizio presso l’ufficio gip/gup del tribunale di Latina, professa la sua innocenza rispetto alle accuse formulate dalla procura di Perugia, coordinata dal procuratore capo Raffaele Cantone, già presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione. La magistrata cosentina, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, ha negato ogni addebito circa le contestazioni mosse dai pm umbri. Giorgia Castriota infatti deve rispondere di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, corruzione in atti giudiziari e induzione indebita a dare o promettere utilità.

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Secondo la procura di Perugia, avrebbe dato incarichi a due consulenti in cambio di regalie e soldi. In un caso il favorito sarebbe Silvano Ferraro, che con la magistrata avrebbe avuto anche una relazione sentimentale, mentre in un altro, il giudice di Cosenza avrebbe intrattenuto rapporti di tipo corruttivo con Stefania Vitto, sua amica, che oggi sarà sottoposta ad interrogatorio. Gli avvocati di Giorgia Castriota, i penalisti Giuseppe Valentino (già parlamentare della Repubblica) e Paolo Zeppieri hanno chiesto gli arresti domiciliari per la loro assistita. Il gip di Perugia si è riservato di decidere anche per la posizione di Silvano Ferraro. Anche il consulente, come la togata, è stato sentito in carcere a Rebibbia, dove sono attualmente detenuti.