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06/10/2022 ore 18.38
Cronaca

Inchiesta "Crypto", l'amanteano Scalise lascia il carcere per i domiciliari

L'uomo è coinvolto nella maxi indagine della Dda di Reggio Calabria, indiziato di appartenere all'associazione facente capo a Francesco Suriano
di Redazione

Lascerà il carcere per tornare a casa, ristretto ai domiciliari, Alessandro Scalise, coinvolto nella maxi inchiesta della Dda di Reggio Calabria “Crypto” e indiziato di appartenere all’associazione facente capo a Francesco Suriano. Lo ha deciso il gup del tribunale di Reggio Calabria Giovanna Sergi, accogliendo l’istanza presentata dagli avvocati Guido Contestabile, Yvonne Posteraro e Francesco Giovinazzo.

Scalise, residente ad Amantea, era detenuto nella casa circondariale di Vibo Valentia. Era stato sottoposto alla massima misura cautelare nel settembre del 2021 perché indiziato di appartenere a una strutturata organizzazione criminale composta da sei articolazioni operative e territoriali distinte stabilmente collegate tra loro e operanti in modo sinergico (gruppo Cacciola-Certo-Pronestì, gruppo Cambria-Zagame, gruppo Vitale-Chindamo-Valenzisi, gruppo siracusano Pizzo-Liistro-Zullo, gruppo Raso-Viola, gruppo Suriano), anche tramite ulteriori soggetti allo stato non identificati, al fine di commettere una pluralità indeterminata di delitti di importazione, trasporto, codetenzione e successiva cessione a terzi di droga (cocaina, hashish, eroina e marijuana). Le fonti di approvvigionamento erano state individuate in Germania, Olanda, Belgio, Spagna e Malta.

Il Tribunale del Riesame aveva già ridimensionato la condotta di Scalise escludendo il ruolo di organizzatore che il gip distrettuale Antonino Foti aveva invece riconosciuto. Il prossimo 13 ottobre è prevista nell’aula bunker di Reggio Calabria, nell’ambito del procedimento che lo riguarda, la requisitoria del pm della Distrettuale Domenico Cappelleri.