Sezioni
06/12/2021 ore 18.55
Cronaca

Inchiesta Massimo Ferrero: spunta la figura di Aniello Del Gatto

L'indagato finito ai domiciliari, è il curatore fallimentare e responsabile dell'area finanziaria al Comune di Praia a Mare
di Francesca Lagatta

Man mano che passano le ore, emergono sempre più dettagli dell’inchiesta che questa mattina ha portato all’arresto di Massimo Ferrero, presidente della Sampdoria. La squadra di calcio, però, non c’entra nulla nella vicenda giudiziaria. Le accuse mosse dalla procura di Paola, che ha coadiuvato la Guardia di Finanza di Cosenza nelle indagini, riguardano alcune società fallite nel territorio di Cosenza, di cui l’imprenditore risulta amministratore di fatto. I reati su cui fa leva l’inchiesta sono di tipo finanziario, tra cui la bancarotta fraudolenta.

A seguito dell’arresto, Ferrero si è dimesso dall’incarico di presidente della Sampdoria. Insieme a lui, unico indagato trasferito in carcere, sono finite sotto inchiesta altre persone, tra cui il nipote Giorgio e la figlia Vanessa Ferrero. Altra figura centrale dell’inchiesta sembra essere Aniello Del Gatto, curatore fallimentare e responsabile dell’area finanziaria al Comune di Praia a Mare. Per lui è scattata la misura cautelare degli arresti domiciliari.

Le indagini

Gli episodi contestati a Massimo Ferrero e Aniello Del Gatto (in qualità di liquidatore delle società), sono molteplici. Quelle finite sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti bruzi sono quattro: la società Ellemme Group Srl, di cui Vanessa Ferraro è stata amministratrice unica dal 2010 al 2013;  la società Blu cinematografica Srl, di cui è stato amministratore unico Giovanni Fanelli dal 2009 al 2014; la società Blu line Srl, di cui risulta ultimo amministratore unico Roberto Coppolone; e la società Maestrale S.r.l.

La denuncia dell’Audi rubata

Il 13 febbraio 2014 agli atti risulta la denuncia di un furto di un’Audi all’interno della quale sarebbe stata custodita una borsa in pelle contenente tutta la documentazione, quali libri giornale, registri IVA, libri inventari, verbali di assemblea, libri cespiti e registro verbali CdA delle società in dissesto finite al vaglio degli inquirenti. Ma, secondo gli inquirenti, alcuni gli indagati, avrebbero sottratto o distrutto in tutto o in parte i libri o le altre scritture contabili «in modo da non rendere possibile – scrivono gli inquirenti – la ricostruzione del patrimonio o del movimento degli affari».

La Emmelle Gruop

La società Ellemme Group S.r.l. presentava una situazione finanziaria critica già alla data di messa in liquidazione, avvenuta nel dicembre 2013, senza richiedere istanza di fallimento. Il dissesto della società sarebbe stato, inoltre, cagionato per effetto di operazioni dolose. In particolare, dall’anno 2009,i responsabili avrebbero omesso di versare imposte, contributi previdenziali e oneri accessori per un importo complessivo di € 5.932.393,43, destinando consapevolmente la liquidità della Soc. Ellemme Group a scopi diversi dall’adempimento della obbligazione tributaria e previdenziale.

La Blu Cinematografica

Anche la società Blu Cinematografica S.r.l. era in condizioni critiche. Alla data di messa in liquidazione, marzo 2014, il bilancio parla di una perdita pari a € 2.057.147, somma che arriva a € -3.534.730,69 al momento della certificazione del dissesto. In questo caso le imposte non versate dal 2007 sarebbero di € 5.642,324,68. Del Gatto è indagato anche perché insieme a Massimo Ferrero, a partire dal 2014, nei bilanci avrebbe riportato riserve patrimoniali fittizie per € 1.890.000,00 con la conseguenza di aver esposto un patrimonio netto non corrispondente al reale stato della società. 

La Blu line

La società Blu Line Srl ha cambiato amministratore unico per tre volte: Giorgio Ferrero dal maggio 2006 a maggio 2008; Cesare Fazioli Cesare da maggio a settembre 2008; Roberto Coppolone da settembre 2008 ad aprile 2014. Anche per questa società, dicono gli inquirenti, il dissesto societario è sopraggiunto per effetto di operazioni dolose. Dal 2007 al 2017, data del fallimento della società, si omette il versamento dei imposte, contributi previdenziali e oneri accessori per un importo complessivo di € 1.380.652,34, anche qui destinando la liquidità della scopi diversi dall’adempimento della obbligazione tributaria e previdenziale.

La Maestrale

Massimo Ferrero e Aniello Del Gatto sono rispettivamente amministratore di fatto e liquidatore anche della Maestrale Srl, mentre Roberto Coppolone risulta amministratore unico da settembre 2006 a maggio 2012. I contributi, le imposte e gli oneri non versati dal 2009 per questa società ammontano a € 232,949,48.

Soldi sul conto corrente personale del liquidatore

Inoltre, dalle carte di indagine, risulta che Aniello Del Gatto avrebbe distratto dal patrimonio della società Maestrale Srl la somma complessiva di € 34.390,80, relativa a corrispettivi provenienti dall’alienazione a terzi di beni mobili registrati (autoveicoli) appartenenti alla società fallita. Del Gatto avrebbe incassato il denaro nel periodo tra aprile e novembre 2019 sul proprio conto corrente personale, anziché su quello della società, accrescendo il dissesto societario e procurandosi un ingiusto profitto a pregiudizio dei creditori.