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17/11/2024 ore 17.30
Cronaca

La Camera Penale di Cosenza a Delmastro: «Dichiarazioni lontane dalla Costituzione»

In una nota, gli avvocati denunciano anche la mancanza di interventi concreti per risolvere il problema del Palazzo di Giustizia di Cosenza, privando la città di una sede adeguata per i maxiprocessi
di Redazione

La Camera Penale di Cosenza ha risposto con fermezza alle recenti dichiarazioni del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, pronunciate durante la presentazione della nuova auto della polizia penitenziaria. Le parole del sottosegretario, che ha esaltato con «perversa gioia» la durezza del trattamento riservato ai detenuti, hanno suscitato l’indignazione degli avvocati penalisti cosentini.

«Sicuramente rettificherà quel Suo incivile pensiero, che ha reso pubblico nel corso della recente presentazione», scrive il Consiglio direttivo della Camera Penale. Tuttavia, prima di eventuali scuse, gli avvocati sollevano alcune riflessioni critiche.

Nel comunicato, firmato dal presidente Roberto Le Pera e dal segretario Gabriele Posteraro, si sottolinea come il circondario giudiziario di Cosenza sia da tempo privo di un adeguato Palazzo di Giustizia.

«Il circondario giudiziario di Cosenza è, di fatto, privato del Palazzo di Giustizia cittadino, in cui non possono celebrarsi udienze che riguardano maxiprocessi perché… non avrebbe aule protette», affermano i firmatari. La conseguenza è un «vergognoso nomadismo giudiziario senza precedenti», che costringe operatori del settore – cancellieri, giudici, pubblici ministeri e avvocati – a spostarsi tra sedi giudiziarie calabresi come Lamezia Terme e Castrovillari.

Nonostante il problema sia noto, dal sottosegretario Delmastro non è arrivato alcun intervento a favore del ripristino di una giustizia efficace e funzionale per Cosenza. «Ritenevamo scontato il Suo intervento quale esponente del Dicastero della Giustizia», aggiungono gli avvocati, criticando il silenzio su un tema che impatta anche sui costi pubblici.

In contrasto con il mancato intervento, le dichiarazioni pubbliche di Delmastro vengono definite come un «tempestivo inno alla repressione» incompatibile con il ruolo istituzionale.

«Quando gli Uomini dello Stato assumono atteggiamenti distanti dalla Costituzione creano un insanabile corto circuito», si legge nel comunicato. La Camera Penale invita il sottosegretario a riflettere sul peso della sua rappresentanza istituzionale: «Non senta più il peso di rappresentarci e si disfi del fardello della responsabilità della rappresentanza istituzionale; ritornerà libero di dire ciò che pensa, senza che noi tutti dobbiamo vergognarcene».

Le parole forti degli avvocati penalisti sottolineano una profonda frattura tra la visione di Delmastro e i principi su cui si fonda la Costituzione italiana, ribadendo l’importanza di un esercizio del potere che rispetti diritti, dignità e legalità.