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10/12/2024 ore 14.00
Cronaca

La Cassazione su un indagato di Recovery: «Al più uno spacciatore non un associato»

Il "Sistema Cosenza" sarebbe una rete criminale che gestisce il mercato degli stupefacenti nella città, con influenze legate alla criminalità organizzata locale. Ecco le motivazioni su Pasquale Germano
di Antonio Alizzi

Il caso giudiziario legato a Pasquale Germano, presunto membro del cosiddetto “Sistema Cosenza“, ha preso una nuova direzione. La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso presentato dall’avvocato Fiorella Bozzarello, ha annullato l’ordinanza del Tribunale di Catanzaro che confermava la custodia cautelare in carcere per Germano.

La vicenda riguarda accuse di partecipazione a un’associazione criminale dedita al narcotraffico, aggravate dall’articolo 416-bis del codice penale. Il “Sistema Cosenza” sarebbe una rete criminale che gestisce il mercato degli stupefacenti nella città, con influenze legate alla criminalità organizzata locale.

Germano indagato in Recovery, le motivazioni del ricorso

Nel ricorso, la difesa di Germano ha evidenziato punti critici dell’ordinanza. Gravità indiziaria debole in quanto la tesi accusatoria si basa prevalentemente sulle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, le cui testimonianze risultano in parte contrastanti; intercettazioni incongruenti visto che gli elementi raccolti dalle intercettazioni non coincidono con il periodo in cui Germano era attivo. In particolare, il soprannome “Paco”, attribuitogli, non è stato riscontrato con certezza. Infine, esigenze cautelari non attuali considerato che le condotte contestate risalgono al 2019, e Germano risulterebbe coinvolto come spacciatore marginale senza ruoli di leadership.

Recovery, la decisione della Cassazione

La Corte ha sottolineato che gli elementi raccolti non dimostrano in modo chiaro la partecipazione stabile e consapevole di Germano all’associazione criminale. Le dichiarazioni dei collaboratori, pur riconosciute attendibili, non bastano a fondare la gravità indiziaria senza riscontri ulteriori. «A fronte di tali, scarni e disarticolati, elementi di fatto, espressivi, al più, dell’attività di spacciatore del ricorrente con soggetti appartenenti a diversi sottogruppi criminali, e in considerazione dell’assenza di reati-fine ascritti al ricorrente, si mostrano incerti e assertivi i passaggi argomentativi del provvedimento impugnato nella parte in cui concludono per la gravità indiziaria della sua condotta partecipativa» scrive la Cassazione.

Inoltre, la Cassazione ha richiamato la giurisprudenza secondo cui per configurare il reato di partecipazione a un’associazione a delinquere è necessaria una condotta che evidenzi una volontà chiara di contribuire al mantenimento del sodalizio. La Corte ha quindi disposto l’annullamento dell’ordinanza e il rinvio del caso al Tribunale di Catanzaro per un nuovo giudizio.

Ora un nuovo Riesame

Il nuovo giudizio dovrà colmare le lacune evidenziate dalla Cassazione, fornendo una motivazione più solida riguardo al ruolo effettivo di Germano all’interno del “Sistema Cosenza”. La decisione della Cassazione sembra un invito alla cautela nell’utilizzo delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e delle intercettazioni come prove principali.