La guerra del mare: Occhiuto firma un'ordinanza: responsabilità penali agli enti che non vigilano | VIDEO
E non finisce qui. Non l’ha detto, ma avrebbe voluto farlo, Roberto Occhiuto dopo l’ultima scena di un video che sta facendo molto rumore. Aveva promesso un mare all’altezza ai calabresi, ma dalla tarda primavera, anche la costa tirrenica non ha mostrato di essere molto ricettiva. E così in un video dell’altro ieri, ha tuonato duramente contro i sindaci, rei di non aver controllato – com’era loro dovere – depuratori e scarichi. Ma nei municipi la cosa non è andata giù. Per niente. Al gioco dello scaricabarile, i primi cittadini non ci vogliono giocare. Così, uniti e compatti, i sindaci di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Reggio Calabria, in un sodalizio inedito, da fare storia, hanno firmato assieme una nota di dissenso: «Una gogna social non accettabile – hanno detto – così viene tradito il rapporto di fiducia tra istituzioni».
Intanto che i veleni scorrono, e non solo nei torrenti (leggi il Nucà) ma tra i corridoi di Cittadella e Comuni, Roberto Occhiuto va per la sua strada e ieri, sotto l’occhio dell’associazione Mare Pulito, ha firmato un’ordinanza (la numero 1) che pone paletti, anzi colonne. Intanto è sancito l’obbligo per i Comuni, Province e Arpacal di controllare e vigilare su depurazioni e violazioni. Questo si traduce in azioni concrete: gli enti devono «verificare il corretto funzionamento delle vasche non autorizzate allo scarico e delle fosse di Imhoff; verificare le utenze che, seppur obbligate, ancora non risultano allacciate alla rete fognaria pubblica; verificare la presenza di scarichi abusivi; entro 5 giorni dall’emanazione dell’ordinanza i Comuni dovranno comunicare come intendono dare attuazione alla stessa e dovranno dare comunicazione anche dell’esito delle operazioni svolte». E poi si arriva alle sanzioni. «Il mancato rispetto delle disposizioni contenute nell’ordinanza – è scritto – costituirà violazione dell’art. 650 del Codice Penale». Dunque si entra nel campo minato del Penale se gli enti coinvolti faranno orecchie da mercante o non metteranno in campo azioni efficaci. La guerra è guerra.
Intanto oggi a Coreca, una delle località messe all’indice dalla diretta social del governatore per la presenza di un presunto scarico abusivo (da indiscrezioni che arrivano da fonti ben informate, pare che fosse uno scolo di acque bianche provenienti dalla vicina galleria di Coreca, di pertinenza di Anas, che sta compiendo lavori all’interno della stessa da oltre dieci mesi), il mare era cristallino e solcato da un’imbarcazione che aveva sulla carena una scritta chiara: Area Blu. Da lì venivano controllati i movimenti di uno dei droni addetti al monitoraggio, e sul canale social del governatore prontamente è arrivato il video in tempo reale. Su tutta la fascia costiera, oggi, il mare era davvero da cartolina, calmo e cristallino. E chissà che non sia la volta buona.