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09/07/2025 ore 13.49
Cronaca

Maxi operazione antidroga tra Calabria e Sicilia: 112 arresti | NOMI

Secondo gli inquirenti la cocaina arrivava dalla nostra regione. Cinque i calabresi coinvolti. Sequestrati anche quattro milioni di euro

di Redazione

Secondo gli inquirenti la cocaina arrivava dalla nostra regione. Cinque i calabresi coinvolti. Sequestrati anche quattro milioni di euro

La Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, in collaborazione con i carabinieri del Comando Provinciale, ha portato a termine una maxi operazione antidroga che ha portato all’arresto di 112 persone tra Sicilia e Calabria. Di questi, 85 sono finiti in carcere e 27 agli arresti domiciliari. Tra gli arrestati figurano anche un agente penitenziario e un infermiere. Le forze dell’ordine hanno sequestrato società, immobili e rapporti finanziari per un valore complessivo di 4 milioni di euro.

Le organizzazioni criminali coinvolte

Le indagini hanno rivelato l’esistenza di quattro organizzazioni dedite al narcotraffico, attive a Messina e nella sua provincia, in particolare nella zona di Barcellona Pozzo di Gotto. Questi gruppi si rifornivano di droga dalla Calabria, dalla Spagna, da Milano e Napoli. «La droga arrivava in Calabria per la cocaina; dalla Spagna per l’hashish e dai Paesi Bassi per lo spice, un cannabinoide sintetico estremamente dannoso per la salute», hanno dichiarato gli inquirenti. Le organizzazioni potevano disporre di grandi quantità di denaro e avevano numerosi canali di approvvigionamento.

Canali di approvvigionamento e il quartiere di Giostra

L’organizzazione principale operava dal quartiere di Giostra, dove la droga arrivava e veniva custodita in case fortino per poi essere distribuita nelle varie piazze di spaccio della città e della provincia. Secondo quanto emerso dalle indagini, il gruppo principale aveva un giro d’affari mensile di circa 500 mila euro. I proventi dello spaccio finivano in una cassa comune, parte dei quali venivano reinvestiti in attività commerciali nel settore dell’abbigliamento e destinati alle famiglie dei detenuti.

Coinvolgimento di agenti penitenziari e infermieri

Tra gli arrestati figurano un agente della Polizia Penitenziaria e un infermiere dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina. L’agente aiutava uno dei capi del gruppo, detenuto, a ricevere stupefacente che poi distribuiva nel carcere. L’infermiere, invece, introduceva la droga all’interno del carcere e la cedeva ai reclusi. «Il coinvolgimento di agenti penitenziari e infermieri dimostra l’infiltrazione del narcotraffico anche nei contesti più insospettabili», ha spiegato il procuratore Antonio D’Amato.

I sequestri

I carabinieri hanno eseguito il sequestro preventivo del capitale sociale e del compendio aziendale di cinque società, compresa una concessionaria di autovetture. Queste società si trovavano a Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo e in Spagna. Hanno sequestrato anche sette beni immobili (fabbricati e terreni), autovetture, polizze assicurative e conti correnti, tra cui uno relativo a un istituto di credito spagnolo, per un valore complessivo di 4 milioni di euro. Tutti gli indagati sono da considerare presunti innocenti.

In carcere: