Maxi sequestro in Calabria: beni per quasi un milione di euro ai Casamonica | VIDEO
Sigilli a immobili, auto e conti correnti: l’inchiesta antimafia collega cinque soggetti al clan romano e al narcotraffico lametino
La Guardia di Finanza ha eseguito un maxi sequestro di beni in Calabria, colpendo soggetti ritenuti contigui al clan Casamonica. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e condotta dai militari del Comando Provinciale di Catanzaro con il supporto del Servizio Centrale I.C.O. e del Gico di Roma, ha portato al blocco di beni immobili, autoveicoli e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di 959.000 euro.
I dettagli dell’operazione
Il provvedimento, disposto dal Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione, riguarda tre unità immobiliari, tre autoveicoli e diversi conti correnti, risultati nella disponibilità, diretta o indiretta, di cinque soggetti collegati alla cosca romana.
Secondo gli inquirenti, i destinatari del sequestro rientrano nella categoria dei soggetti connotati da “pericolosità sociale qualificata”, in quanto indiziati di gravi delitti previsti dall’art. 51 comma 3-bis del codice di procedura penale.
I legami tra i Casamonica e la ‘ndrangheta lametina
I cinque coinvolti erano già emersi nel 2023 in un’operazione contro un’organizzazione armata dedita al traffico di droga, attiva a Lamezia Terme e guidata da un esponente della cosca Giampà. In quell’occasione erano state eseguite 46 ordinanze di custodia cautelare e, lo scorso ottobre, erano arrivate 32 condanne con rito abbreviato. Gli indagati oggi colpiti dal sequestro erano stati individuati come fornitori di stupefacenti per il sodalizio lametino.
Le articolate indagini economico-patrimoniali, eseguite dal Gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme, hanno messo in luce una sproporzione evidente tra i beni posseduti e i redditi dichiarati dai soggetti coinvolti. Da qui la decisione del sequestro preventivo, disposto ai sensi dell’art. 20 del d.lgs. 159/2011.
Il procedimento proseguirà con il contraddittorio davanti al Tribunale di Roma per verificare la sussistenza dei presupposti per la confisca definitiva dei beni e per l’applicazione della misura personale della sorveglianza speciale con obbligo di dimora nel comune di residenza.