Minacce, pestaggi e controllo del territorio: la 'ndrangheta di Cariati esporta il metodo mafioso anche in Germania
Le dinamiche mafiose calabresi non si fermano ai confini italiani. Lo dimostrerebbe l’attività di intercettazione effettuata in Germania nell’ambito di una squadra investigativa composta da uomini della procura di Catanzaro e Stoccarda. Le conversazioni acquisite documenterebbero l’intimidazione sistematica esercitata da esponenti della ‘ndrina cariatese nei confronti di chi, anche all’estero, verrebbe percepito come una minaccia o un problema da «gestire».
Ndrangheta Cariati, le minacce a un foggiano
È il 21 luglio 2021. Un pregiudicato foggiano residente in Germania, avrebbe ricevuto una telefonata da Fiorenzo Santoro, presunto esponente della ‘ndrangheta operante a Fellbach. Il motivo? Un comportamento violento verso la compagna, una giovane donna originaria di Cariati.
Il tono è inequivocabile. L’uomo calabrese avrebbe minacciato il suo interlocutore di andare fino in Puglia ad affrontarlo face to face. «E quando trovo te dove ti trovo, ti scippo i coglioni e me li mangio», hanno trascritto gli agenti di polizia giudiziaria della Dda di Catanzaro. Nel corso della discussione, Santoro avrebbe anche rivendicato la propria appartenenza alla ‘ndrina cariatese: «Ricordati una cosa: noi di Cariati abbiamo fatto la storia qui dentro Fellbach», riportano gli investigatori.
Il passaggio del telefono e la replica di Talarico
Durante la stessa chiamata, Santoro avrebbe passato il telefono a Raffaele Talarico, altro presunto affiliato. Anche lui avrebbe minacciato pesantemente il foggiano. E il 23 agosto 2021, durante una conversazione intercettata a bordo di un furgone Fiat Ducato, Santoro avrebbe raccontato a un altro soggetto quanto accaduto, chiedendogli di pestare il pregiudicato foggiano. “Tutto quello che vuoi ti faccio”, avrebbe risposto.
Nel racconto emergerebbe anche il coinvolgimento di altri due soggetti: Raffaele Talarico e Gaetano Roberto Bruzzese. I tre, racconta Santoro, avrebbero contattato il giovane foggiano per intimidirlo nuovamente.
L’intercessione del padre e l’intervento di “Tonino l’acqua”
Il pregiudicato foggiano, secondo quanto riferito da Santoro, avrebbe infine chiesto aiuto al padre, che inizialmente avrebbe negato la paternità, salvo poi ammetterla e rivolgersi a un certo “Tonino l’acqua”, affinché intercedesse: «“Diglielo di non fargli tanto male… è mio figlio”».
Il vincolo associativo e la “lezione” al figliastro
Infine, il 31 agosto 2021, una conversazione tra Fiorenzo Santoro e il figliastro avrebbe fornito un quadro ulteriore. L’uomo avrebbe raccontato di voler lasciare la Germania dopo aver messo da parte 200mila euro. Sempre Santoro avrebbe impartito una lezione sui “valori” mafiosi: «“Io non tradisco i miei compagni. Ma oggi viene prima la famiglia e poi loro. Una volta era il contrario”».
Dal punto di vista investigativo, viene fuori che il metodo intimidatorio viene esportato dalla Calabria alla Germania, dove la ‘ndrangheta calabrese si conferma attiva, riconosciuta e temuta.