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05/11/2021 ore 16.09
Cronaca

Muore Giovanni Panettiere: la Sibaritide piange un attivista che si batteva per gli ultimi. Sempre e comunque

Già segretario cittadino del Prc e tra i fondatori di "Terra e Popolo", la sua scomparsa lascia sgomenta l'intera comunità di Rossano
di Pier Paolo Cambareri

Non era un cittadino qualunque, il 41enne morto ieri in autostrada. Era molto di più. Giovanni Panettiere, l’ultimo tra i giovani idealisti imperterriti nella ricerca di un mondo a colori, non era neutro alla società e alla comunità in cui viveva. Era schierato. Schieratissimo. Convintamente appostato sul crinale della lotta sociale con e per gli ultimi.

La notizia della sua tragica scomparsa, avvenuta ieri pomeriggio, è finita nascosta nella routine della fredda cronaca che tende ad alienare i fatti dalle persone. Ma dopo qualche ora ha iniziato a correre, navigare in rete, viaggiare dagli uni agli altri, inondare i cuori di dolore sincero. Giovanni Panettiere era il segretario cittadino di Rifondazione comunista, a Rossano. Uno vicino agli ultimi, cioè. Ed era, anche, uno tra i principali attivisti dei movimenti ambientalisti e sociali – le cosiddette reti civiche – che non si preoccupano di vincere o perdere nelle urne, ma che lottano e si battono per i territori. Sempre, comunque, a prescindere. Era anche qualcos’altro Giovanni: un bravissimo ragazzo. E in questa società estraniante il suo cuore d’oro era il tratto distintivo di una figura preziosa per la comunità.

“Terra e Popolo”, l’associazione rossanese che già nel suo nome dice tutto, era la sua casa. Una casa che da ieri è listata a lutto: sulla pagina Facebook campeggia un nastro nero accompagnato da poche parole, che non potrebbero dire di più: «Oggi un fratello ci ha lasciati, spiazzandoci in un banale pomeriggio, spaccandoci l’anima. Ti vogliamo bene Giò».

La morte prende tutto. E travolge impegni politici, affetti familiari, condivisioni sociali. Il ricordo resta, indelebile. E nel suo ricordo dovrà continuare, nella città ionica, il cammino che lui e i suoi compagni di viaggio avevano intrapreso. È così che la morte non potrà mai portarsi via tutto ciò che verrà realizzato in suo nome.