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17/05/2024 ore 21.06
Cronaca

Narcos Cosenza, la cellula di Mendicino davanti al giudice

Interrogati nell'ambito dell'inchiesta "Recovery", Angelina Presta e Antonio Caputo hanno negato di essere a capo di un gruppo di spacciatori
di Marco Cribari

Nuova giornata d’interrogatori per gli indagati dell’operazione “Recovery” finiti in carcere alcuni giorni fa per associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico. Oggi è stato il turno della cosiddetta cellula di spacciatori di Mendicino che si ritiene guidata da Angelina Presta e Antonio Caputo. Entrambi assistiti dall’avvocato Mario Scarpelli sono comparsi davanti al gip per affrontare l’interrogatorio di garanzia.

Dopo aver annunciato di volersi avvalere della facoltà di non rispondere, tutti e due hanno inteso rilasciare dichiarazioni spontanee di segno innocentista. Sia la donna che Caputo, in sintesi, si sono dichiarati estranei a qualsiasi contesto associativo e, dai rispettivi pulpiti, hanno negato di aver trafficato in stupefacenti.

La Dda di Catanzaro ritiene che dello stesso gruppo facesse parte anche Michele Rudisi, sempre difeso da Mario Scarpelli. Anche lui ha contestato l’accusa mossa nei suoi confronti, quella di essere uno spacciatore al servizio del gruppo, e davanti al giudice si è presentato come semplice consumatore di stupefacenti. In tal senso, le numerose telefonate che lo vedono protagonista, per come emerge dalle intercettazioni, documentano a suo avviso i suoi ripetuti acquisti di modiche quantità di droga per uso personale.  

Si attendono ora le decisioni del gip distrettuale in merito alle loro posizioni cautelari. Qualora il quadro delle misure che li riguarda restasse immutato, e al momento è l’ipotesi più probabile, la difesa ricorrerà al Riesame.