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20/11/2024 ore 07.30
Cronaca

'Ndrangheta nella Sibaritide, tra omicidi eccellenti e casi di "lupara bianca": dal 2018 in poi una vera e propria carneficina

Negli ultimi sei anni sono stati commessi diversi delitti di sangue e tentativi di eliminare la vittima. La Dda di Catanzaro continua ad indagare dopo aver chiuso il cerchio investigativo sugli assassini di Maurizio Scorza, Hanene Hedhli e Pasquale Aquino
di Antonio Alizzi

La recente inchiesta contro gli Abbruzzese di Cassano Ionio, oltre a dare luce ai presunti fatti illeciti di cui rispondono Leonardo “Nino” Abbruzzese e company, permette di avere un quadro aggiornato sugli omicidi commessi nella Sibaritide dal 2018 ad oggi. Tutti eseguiti con la firma della ‘ndrangheta. A metterlo nero su bianco è la Dda di Catanzaro, rappresentata nel procedimento penale in questione dal pubblico ministero Alessandro Riello.

‘Ndrangheta nella Sibaritide, lunga scia di sangue

A partire dal 2018, la Sibaritide, come detto, è stata teatro di una serie di eventi violenti di matrice mafiosa, molti dei quali ancora irrisolti, che hanno trasformato questa area in una delle zone più problematiche della Calabria e dell’intero Mezzogiorno.

Di seguito un elenco dettagliato dei principali fatti di sangue avvenuti tra il 2018 e il 2023, che comprende sei omicidi, due casi di “lupara bianca” e un tentato omicidio:

Allo stato attuale, la Dda di Catanzaro ha esercitato l’azione penale contro Francesco Adduci e Francesco Faillace, accusati di aver ucciso Maurizio Scorza ed Hanene Hedhli, e contro alcuni imputati ritenuti concorrenti del delitto di Pasquale Aquino.

Non v’è dubbio che le attività investigative proseguono su più fronti per venire a capo di questa scia di sangue. Senza dimenticare che ad oggi rimane parzialmente risolta la strage di Cassano Ionio. Condannati all’ergastolo Cosimo Donato e Francesco Campilongo, ma i killer di Giuseppe Iannicelli, del piccolo Cocò Campolongo e della marocchina Ibtissam Touss restano senza un volto.