Odissea sul Frecciarossa, viaggio da incubo da Torino in Calabria
Ci sono decine di residenti di Cosenza e provincia a bordo del Frecciarossa 9587 partito questa mattina da Torino alle 10.10 e diretto a Reggio Calabria. Prima di ripartire alle 18.57, sono rimasti fermi per almeno mezzora, senza alcun ristoro derivante dall’aria condizionata, alla stazione di Napoli Centrale. Per loro una vera e propria odissea quando, lasciata Roma con un forte ritardo, non hanno più potuto contare sul refrigerio tanto agognato.
Il convoglio avrebbe dovuto raggiungere Scalea alle 18.47 e man mano fermarsi a Paola, Lamezia Terme, Vibo Valentia, Rosarno, Villa San Giovani e Reggio Calabria. Un’odissea per chi ha lasciato Torino questa mattina alle 10.10 e non vedeva l’ora di riabbracciare la propria terra. Pensare che è stato perfino diffuso un appello: una signora è stata vittima di un attacco di panico e serviva un medico. Pare nulla di grave.
Testimoni diretti raccontano di un crescente nervosismo tra i passeggeri, con una temperatura interna percepita superiore ai 40 gradi.
L’aria, divenuta irrespirabile, ha innescato le proteste vibranti di chi si sente intrappolato. Alcuni bambini piangono, gli adulti invece non usano propriamente termini aulici per rivolgersi ai dipendenti di Ferrovie ed esprimere tutto il loro disappunto.
Alle 18.30 la situazione era la seguente: dall’altoparlante era stato diffuso un messaggio con cui si informava dello stop forzato. Non sono stati forniti ulteriori dettagli, né lasciato intendere quando il convoglio sarebbe ripartito per permettere a chi è a bordo di raggiungere le destinazioni iniziali. Il treno, come detto, si è poi rimesso in moto poco prima delle 19. Tutti sperano di essersi lasciati l’inferno alle spalle e di completare il prima possibile questa traversata.