"Omar" beffa i pusher cosentini: «Non è cocaina, è bicarbonato»
Pensavano di aver acquistato un grammo di cocaina ed invece si sono accorti che si trattava di bicarbonato. E’ quanto emerge dall’inchiesta della procura di Cosenza contro una serie di presunti spaccuatori, sette dei quali raggiunti da una misura cautelare applicata dal giudice per le indagini preliminari Manuela Gallo. La vicenda giudiziaria viene ricostruita nel 33esimo capo d’accusa contenuto nell’ordinanza di custodia cautelare, composta da quasi 300 pagine.
Nel caso in esame, la procura di Cosenza aveva analizzato le condotte di Eugenio Rose e Andrea Gerace. Entrambi sono accusati di aver ceduto in concorso con tale Omar 100 grammi di marijuana dapprima in cambio di una dose di cocaina, poi risultata essere bicarbonato e poi la somma di 25 euro. Scambi che, da quanto si legge nelle carte dell’inchiesta, sarebbero avvenuti il 22 giugno 2021 nei pressi dell’Unical di Rende. Secondo il gip Gallo, «il contenuto dei dialoghi intercettati è esplicito, preciso e inequivocabile».
La conversazione richiamata dal giudicante fa rilevare come un albanese, nei pressi di Arcavacata, aveva tentato di beffare i due. «Ma è cocaina?» si chiede uno dei due. «No, non è cocaina questa», dopo aver ricevuto la dose da tale “Omar“. Quest’ultimo dunque viene contattato telefonicamente. «Dammi i soldi Omar, dammi i soldi», dice uno dei due italiani. «Tieni qua, che è bicarbonato questo». «Sicuro?» domanda “Omar“. «Sicuro che? Che ho settant’anni. Andiamo, andiamo, vedi un po’ bicarbonato mi dai? Ma sei impazzito», esclama uno degli indagati rivolgendosi ad “Omar“, il quale è costretto a dare i soldi indietro ai due presunti pusher cosentini.