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28/03/2025 ore 17.20
Cronaca

Omicidio Ciriaco, la Corte d'Appello di Catanzaro assolve i fratelli Fruci e Michienzi

La sentenza di oggi segue l'annullamento di una precedente decisione di secondo grado da parte della Corte di Cassazione
di Redazione

La Corte d’Appello di Catanzaro ha assolto i fratelli Vincenzino e Giuseppe Fruci e il collaboratore di giustizia Francesco Michienzi dall’accusa di omicidio dell’avvocato Torquato Ciriaco, ucciso il 1° marzo 2002 nei pressi dello svincolo della Statale “Due Mari” a Maida (CZ). Questo delitto, definito “eccellente”, aveva scosso profondamente la comunità di Lamezia Terme.

La sentenza di oggi segue l’annullamento di una precedente decisione di secondo grado da parte della Corte di Cassazione, che aveva rinviato il caso a un nuovo processo. La sentenza annullata aveva condannato i fratelli Fruci a trent’anni di carcere. La Procura Generale aveva richiesto la conferma della condanna a 30 anni per i Fruci e 7 anni e 4 mesi per Michienzi.

Secondo l’accusa originaria, l’omicidio di Ciriaco sarebbe stato ordinato dalla cosca Anello-Fruci, operante tra le province di Catanzaro e Vibo Valentia. Tuttavia, la Corte d’Appello ha ritenuto insufficienti le prove per sostenere questa ricostruzione.

Omicidio Ciriaco, sdegno dei familiari per le assoluzioni

La decisione ha suscitato dure critiche dai familiari di Ciriaco, che hanno espresso indignazione per l’assoluzione. Le sei figlie del noto avvocato hanno dichiarato: «Adesso diteci chi è stato se non sono stati loro. Questi ‘signori’ sono riusciti a farla franca e ancora una volta rimangono impuniti». Hanno aggiunto che Ciriaco non è stato ucciso da un «pazzo qualunque», ma da «menti criminali» della cosca, accusando il sistema giudiziario di non fare giustizia. «Basta con le favole di giustizia», hanno concluso le figlie dell’avvocato.