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30/09/2025 ore 12.22
Cronaca

Omicidio di mafia nella Sibaritide, arrestati presunti autori e mandanti del delitto Gaetani | NOMI – VIDEO

Decisive le dichiarazioni rese da due collaboratori di giustizia. Il fatto di sangue compiuto a cassano all’Jonio la sera del 2 dicembre 2020

di Emilia Canonaco

Nella mattinata odierna, presso le carceri di Cuneo, Novara e Lanciano (CH), è stata notificata un’ordinanza cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro nei confronti di tre indagati, già detenuti per altra causa, sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai delitti ipotizzati nei loro confronti di omicidio premeditato e detenzione e porto abusivo di armi da guerra e comuni da sparo, aggravati dalla finalità dell’agevolazione mafiosa.

Sono Pasquale Forastefano, “reggente” dell’omonima cosca in quarta di mandante; Nicola Abbruzzese, alias Semiasse, “reggente” dell’omonima cosca, in qualità di mandante; Domenico Massa, intraneo al clan Forastefano, ritenuto presunto partecipe dell’omicidio di Giuseppe Gaetani.

Il provvedimento scaturisce da una attività di indagine coordinata dalla DDA di Catanzaro e condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Cosenza, consistita nel riscontrare le dichiarazioni rese da due collaboratori di giustizia in merito all’omicidio di Giuseppe Gaetani, avvenuto a Cassano allo Jonio la sera del 2 dicembre 2020.

Le dichiarazioni, nello specifico, hanno consentito di far luce sulle circostanze nelle quali il Gaetani fu ucciso allorquando, a bordo della sua vettura, in prossimità di rincasare, fu attinto da diversi colpi di pistola esplosi da un commando giunto a bordo di un veicolo furgonato.

Le indagini, finalizzate a riscontrare la veridicità del dichiarato collaborativo, condotte anche attraverso la lettura sistemica delle emergenze raccolte in seno a pregressi filoni investigativi, hanno consentito di ricostruire, in termini di gravità indiziaria (nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa), la presunta responsabilità di due degli odierni indagati nella statuizione del piano omicidiario; di un terzo indagato nel sostegno logistico prima e dopo la commissione del fatto di sangue; di uno dei due collaboratori quale autore materiale dell’omicidio, in concorso con altri allo stato ignoti.

L’omicidio, infine, troverebbe la sua ragione nella complessiva strategia criminale finalizzata ad assicurare l’egemonia, in tutta la piana di Sibari, delle cosche di ‘ndrangheta “Abbruzzese” e “Forastefano”. Il procedimento per le fattispecie di reato ipotizzate è attualmente nella fase delle indagini preliminari.