Omicidio Pezzulli: saranno sentiti i pentiti Galdi, Dedato e De Napoli
Forse è la volta buona. Nell’infinito processo contro Domenico Cicero, accusato di essere il mandante dell’uccisione di Carmine Pezzulli, saranno sentiti tre collaboratori di giustizia. La richiesta stamane è stata avanzata dalla procura generale di Catanzaro, rappresentata dal sostituto procuratore generale Raffaella Sforza, seguendo i principi giurisprudenziali indicati dalla Corte di Cassazione che nel 2022 aveva annullato con rinvio l’assoluzione di Cicero.
La difesa di Cicero, assistito dagli avvocati Francesco Chiaia e Alessandra La Valle, non si è opposta alla questione presentata dalla procura, ritenendo di poter giungere a una conclusione definitiva della vicenda processuale, che dura ormai da troppo tempo, e che secondo i difensori ha già ampiamente dimostrato l’estraneità ai fatti dello storico boss di Cosenza dall’evento di sangue.
Omicidio Pezzulli, cosa aveva scritto la Cassazione
La Suprema Corte, nel 2022, aveva spiegato come non fosse valida la ragione del diniego di acquisire i verbali dei pentiti, sentiti durante il processo contro Davide Aiello, per il motivo secondo cui Cicero non era imputato nel suddetto procedimento penale. La Cassazione sul punto ha ribaltato la situazione: «Pacifico è che il giudice del rinvio, a fronte della richiesta di rinnovazione dell’istruttoria, onde acquisire i verbali delle udienze del processo a carico dell’imputato Aiello, formulata dalla parte pubblica, con ordinanza del 24 gennaio 2019, ha ritenuto che fosse inibita l’acquisizione di detti verbali, in quanto Cicero non aveva partecipato a quel dibattimento e poiché non vi era stato il consenso della difesa del ricorrente, in sede di rito abbreviato, all’acquisizione di quegli atti» scrivevano gli ermellini.
«Deve, dunque, concludersi che il diniego all’acquisizione dei verbali, giustificato soltanto con la laconica motivazione “poiché Cicero non risulta essere stato imputato nel suddetto procedimento” seguita dall’espunzione dagli atti degli stessi, è avvenuto, in contrasto con il dictum della sentenza rescindente. Alcuna valutazione di assoluta necessità di quelle prove risulta, infatti, svolta dalla Corte territoriale e, comunque, se ne nega l’acquisizione agli atti, in violazione delle previsioni di cui ai commi 4 e 5 dell’art. 238 cod. proc. pen., che consentono alla parte interessata di richiedere l’esame diretto della persona le cui dichiarazioni, assunte in altro procedimento, sono state acquisite a mezzo dei soli verbali» sottolineava la relatrice Barbara Calaselice.
Proprio per questo motivo saranno sentiti i pentiti cosentini Francesco Galdi, Vincenzo Dedato ed Oreste De Napoli. Tre collaboratori che avevano già risposto alle domande della Dda di Catanzaro e delle difese nel processo ordinario contro Davide Aiello, poi assolto dall’accusa di essere stato l’esecutore materiale dell’omicidio di Carmine Pezzulli