Ospedale di Rossano, assolti quattro anestesisti e un'infermiera: la sentenza
Venerdì 11 marzo si è conclusa la vicenda giudiziaria che ha colpito quattro anestesisti e un’infermiera del nosocomio di Rossano. I cinque specialisti erano stati indagati, prima e imputati, poi per il reato di omissione di atti d’ufficio per essersi rifiutati di praticare l’anestesia su pazienti ricoverati presso il predetto ospedale, su richiesta dei chirurghi ortopedici che pretendevano tale adempimento pur essendo abilitati e tenuti a farlo. I medici specializzati, coadiuvati dall’infermiera, dopo attente valutazioni dei singoli casi, non praticavano trattamenti anestetizzanti.
Il tribunale di Castrovillari in composizione collegiale ha valutato le condotte esposte, tenendo conto dell’ulteriore accusa mossa dalla procura per i dottori: l’aver posto in essere le condotte nonostante il direttore sanitario avesse emanato una lettera indirizzata ai medici dell’Unità operativa di Anestesia e Rianimazione, nella quale era stato disposto di assicurare la loro opera professionale di pazienti di pertinenza ortopedica nel corso dell’attività operatoria senza distinzione per la tipologia di anestesia.
Il collegio difensivo, composto dagli avvocati Pietro Di Leo, Pasquale Filippelli e Giovanni Battista Policastri ha condotto la meticolosa istruttoria verso l’accertamento della verità, sicché l’organo giudicante ha emesso un provvedimento assolutorio con formula ampia, perché il fatto non sussiste. Soddisfazione per i legali degli imputati e giustizia per il corpo sanitario a cui è stata restituita la propria dignità di specialisti scrupolosi e valenti.