Padre Fedele, dall’altare alla polvere andata e ritorno: un calvario giudiziario lungo dieci anni
Vent’anni fa la denuncia per violenza sessuale presentata contro di lui da una suora innesca una spirale di eventi che, prima della sua assoluzione, determinerà l’allontanamento del monaco dall’Ordine francescano
Dall’altare alla polvere, andata e ritorno. Risale a vent’anni fa esatti la disavventura giudiziaria di Padre Fedele Bisceglia, francescano dalla personalità istrionica: frequentatore di curve da stadio e salotti televisivi da un lato, missionario e benefattore dall’altro in virtù delle opere di carità realizzate in Calabria come in Africa. Nel 2005, però, salta fuori una suora siciliana che sostiene di aver subito una serie di stupri, anche di gruppo, commessi proprio da Padre Fedele e da altre persone a lui vicine, tra cui addirittura un giudice del tribunale minorile.
Padre Fedele non c’è più: il frate ultrà è morto a Cosenza. Aveva 87 anniSulla scorta della sua denuncia, a gennaio del 2006, il monaco ultrà finisce in manette insieme al suo segretario. Otterrà i domiciliari dopo pochi giorni e poi tornerà in libertà a coronamento di una stagione terribile che determina anche il suo isolamento umano e sociale. La città che fino a poco tempo prima lo idolatrava, ora lo guarda con sospetto. In tanti, gli voltano le spalle.
Tra il 2007 e il 2008, arrivano per Padre Fedele altri due brutti colpi: la Chiesa lo sospende “a divinis”; i francescani lo espellono dall’ordine di appartenenza. Sembra paradossale, ma le ragioni di questi provvedimenti non sono connessi alla vicenda giudiziaria che lo interessa. Riguardano, piuttosto, il suo comportamento giudicato sopra le righe. Bisceglia, infatti, indice conferenze stampa, si lancia in solitarie vie crucis su corso Mazzini (portando sulle spalle una pesante croce di legno fatta apposta per lui da un amico falegname), e diffonde volantini di questo tenore: «Fino alla morte griderò con un boato da stadio: sono innocente. Mi hanno assassinato».
Nel suo proclama, Padre Fedele se la prende con «quei religiosi che proclamano calunnia; non dicono la verità; non temono l’inferno; sono invasi dal demonio; si fanno la Comunione sacrilega; non si convertono». Incassa una serie di ammonimenti, gli chiedono di abbandonare la città, ma lui non vuole saperne. Va allo stadio a vedere una partita del suo amato Cosenza e quest’ultima disobbedienza, gli è fatale.
Padre Fedele, il ricordo di Domenico Maduli: «Un bacio al Cielo»Nel frattempo, alla religiosa siciliana si associano nuovi testimoni che lo accusano di altre violenze e finanche della vendita di bambini. Ipotesi surreali poi scartate dagli stessi inquirenti, ma il processo innescato dalla suora si conclude ugualmente con la sua condanna in primo grado, poi confermata in Appello, a nove anni di carcere.
Addio a Padre Fedele, proclamato lutto cittadinoPasseranno quasi dieci anni prima che la Cassazione e poi un nuovo appello riabilitino il monaco, assolvendolo in via definitiva da ogni accusa. Dal canto suo, Padre Fedele si è sempre ritenuto vittima di un complotto teso a estrometterlo dall’Oasi francescana, la struttura d’accoglienza per poveri da lui fondata nella città di Cosenza, e anche per punire le sue denunce sulla malagestione dell’istituto “Papa Giovanni XXIII” di Aiello Calabro.