Porcaro: «Danilo Turboli non era affiliato ma faceva parte del mio gruppo»
Un pentito che parla di un ex pentito. Fino a qualche mese fa, Danilo Turboli era un collaboratore di giustizia, mentre Roberto Porcaro era ancora uno dei boss della ‘ndrangheta cosentina. Oggi la storia si è praticamente capovolta. Porcaro è diventato un ex criminale e mafioso, mentre Turboli ha ritrattato tutto. E l’ex “reggente” del clan “Lanzino-Patitucci” di Cosenza riferisce circostanze sia su Danilo che su Alberto Turboli, fratello dell’ex collaboratore.
«Alberto Turboli non è un soggetto formalmente affiliato all’associazione e non percepiva “stipendio” in caso di detenzione; era in ogni caso a piena disposizione del mio gruppo con il compito specifico di fungere da intermediario nell’attività di usura sia individuando i soggetti che avevano bisogno di denaro sia fungendo da garante nella successiva riscossione degli interessi usurai».
Porcaro precisa di aver ricevuto dai Turboli, anche la disponibilità dell’abitazione in cui stavano i genitori dei fratelli, «per consentirmi appuntamenti o riunioni, con altri soggetti, a riparo da attenzioni investigativi». Su Danilo Turboli invece dice che “non è un soggetto formalmente affiliato all’organizzazione criminale e non percepiva di regola stipendio in caso di detenzione; tuttavia dopo l’arresto di “Testa del Serpente” gli ho rimesso il debito di circa 12mila euro per una fornitura di droga che aveva nei miei confronti, a titolo di “pensiero” per il periodo (ragionevolmemte breve) di detenzione che avrebbe sofferto. In ogni caso lui era un ragazzo nella piena disposizione per il mio gruppo sia per atti intimidatori e per le estorsioni che per lo spaccio di stupefacenti».
Su Rosetta Falvo, moglie di Alberto Turboli, «non ho mai avuto occasione di interfacciarmi con la stessa per vicende delittuose». Infine, Porcaro dice di non conoscere né Ernesto Campanile, la cui posizione è tornata nella fase delle indagini preliminari, Fabiano Ciranno, accusato di far parte del gruppo D’Ambrosio. E né Massimo Bertoldi, Roberto Zengaro e Antonio De Rose.