Presunte molestie al liceo di Castrolibero, in arrivo gli ispettori da Roma. Il ministro: «Sostegno alla comunità scolastica»
Arriveranno gli ispettori anche da Roma per rafforzare l’azione avviata dall’Ufficio scolastico della Calabria per accertare le presunte molestie che sarebbero state messe in atto da un professore nei confronti di una ragazza nel Liceo scientifico del Polo scolastico “Valentini-Majorana” di Castrolibero. «Il Ministero ha deciso di inviare degli ispettori per ricostruire la vicenda, nel pieno rispetto delle prerogative della magistratura», ha detto oggi il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Dunque sono state soddisfatte le richieste degli studenti che proseguono l’occupazione del liceo e che avevano detto di essere pronti a riprendere le lezioni solo se il Ministero dell’Istruzione avrebbe inviato funzionari da Roma e «avviato un’ispezione seria».
«Tutto il mio sostegno e la mia vicinanza alla comunità scolastica della Calabria», ha detto il ministro aprendo l’incontro con le studentesse e gli studenti delle Consulte. «Se dovesse essere confermato, quanto denunciato da ragazze e ragazzi dell’istituto di Castrolibero sarebbe inaccettabile. Il Ministero ha deciso di inviare degli ispettori per ricostruire la vicenda, nel pieno rispetto delle prerogative della magistratura. Ma voglio intanto testimoniare la mia vicinanza alla comunità scolastica».
La consigliera regionale Loizzo: «Trasferire la dirigente e i docenti accusati dagli studenti»
«Chiedo al ministro Bianchi, nel rispetto della presunzione di innocenza ma anche al fine di garantire massima agibilità nelle indagini, di trasferire cautelativamente presso altre sedi la dirigente scolastica e i docenti del liceo scientifico di Castrolibero accusati di molestie sessuali». Lo afferma Simona Loizzo, capogruppo della Lega in consiglio regionale della Calabria.
«A differenza di altri partiti noi siamo sempre garantisti – dice Loizzo – e non fabbrichiamo colpevoli prima del tempo. Sembra però necessario favorire la massima trasparenza agli organi giudiziari chiamati ad indagare sulla veridicità di accuse gravissime. Per salvare il principio della intangibilità della “moglie di Cesare” è opportuno che il ministero agisca subito senza ledere i diritti di nessuno ma lavorando per fare emergere la verità».