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26/09/2025 ore 23.42
Cronaca

Processo Kossa, condanne confermate, pene ridotte e nuove assoluzioni: ecco la sentenza della Cassazione | NOMI

Annullamento senza rinvio per Saverio Lento. Condanne più miti per Pasquale Forastefano, Domenico Massa, Luca Talarico (pentito) e Silvio Forastefano. Nuovo giudizio d’appello per Nicola Abbruzzese e Gianfranco Arcidiacono

di Antonio Alizzi

La Corte Suprema di Cassazione ha emesso la sentenza definitiva nel processo Kossa, l’inchiesta antimafia nata dalle indagini della Dda di Catanzaro e coordinate dal pubblico ministero Alessandro Riello, che vedeva imputati membri della cosca Forastefano, accusati di associazione mafiosa finalizzata a estorsioni e truffe.

La Cassazione ha annullato senza rinvio la condanna nei confronti di Saverio Lento (difeso dagli avvocati Rossana Cribari e Pasquale Marzocchi), riconoscendo la sua assoluzione completa rispetto al reato contestato, mentre ha rideterminato le pene di alcuni imputati per altri reati. In particolare, i giudici hanno ridotto di quattro mesi la pena a Pasquale Forastefano (18 anni in secondo grado), rideterminando anche quelle inflitte a Domenico Massa, Luca Talarico (collaboratore di giustizia) e Silvio Forastefano, a seguito di alcune assoluzioni stabilite dagli ermellini.

Per altri imputati, invece, la Suprema Corte ha annullato la sentenza e disposto il rinvio alla Corte d’Appello di Catanzaro per un nuovo esame, nello specifico per le posizioni di Nicola Abbruzzese, alias Semiasse (difeso dall’avvocato Rossana Cribari), e Gianfranco Arcidiacono. Per tutti gli altri, la Cassazione ha rigettato i ricorsi confermando le condanne già pronunciate in secondo grado.

Le condanne definitive riguardano le posizioni di:

Nel collegio difensivo figurano anche gli avvocati Giulio Tarsitano, Enzo Belvedere, Riccardo Rosa, Antonietta Gigliotti, Sandro Furfaro, Domenica Napoli, Marco Rosa, Francesco Guglielmini, Gennaro Mortati, Gianluca Serravalle, Massimiliano De Rosa, Rosetta Rago, Giovanni Zagarese, Cesare Badolato, Carlo Esbardo, Francesco Scorza e Araldo Parrotta.