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25/09/2025 ore 18.18
Cronaca

Cosenza, terza udienza del processo Recovery: focus su Michele Di Puppo e sul ruolo di Silvia Guido

In aula il commissario Donato, poi il controesame di quattro difensori. Prossima udienza fissata per il 30 settembre

di Antonio Alizzi
L'aula della Corte d'Assise di Cosenza

Terza udienza dibattimentale del processo Recovery, in corso presso l'aula della Corte d'Assise di Cosenza, presieduta dal presidente Paola Lucente (Bilotta e Squillace a latere). Oggi si è concluso l'esame del commissario di Polizia Donato, che ha affrontato vari temi investigativi, tra cui le presunte condotte criminali del gruppo capeggiato da Michele Di Puppo. Nella fase preliminare del procedimento penale, nato dalla maxi-inchiesta "Reset", Di Puppo aveva dichiarato di dissociarsi dalla 'ndrangheta, ponendo fine al suo potere criminale. Intanto, l'investigatore ha ricostruito i suoi presunti interessi e i rapporti che avrebbe avuto con diversi imputati, alcuni dei quali hanno scelto il rito ordinario. Secondo l’accusa, i sospetti intrecci delittuosi avrebbero dovuto garantire la vendita di stupefacente nell’area urbana cosentina, accrescendo il prestigio del clan degli italiani, guidato dal boss Francesco Patitucci, di cui Di Puppo sarebbe sostanzialmente il “braccio destro”.

Concluso l’esame, i difensori hanno proceduto con il controesame, a cui hanno preso parte quattro avvocati; i restanti interverranno nella prossima udienza.

L’avvocato Giorgia Greco ha trattato diversi temi difensivi, tra cui il tentativo di estorsione a carico di Cardamone e la presunta spedizione punitiva ad Acri, che nei fatti non si sarebbe mai verificata. Particolare attenzione è stata dedicata al ruolo attribuito a Silvia Guido, ex moglie di Roberto Porcaro, ritenuta “contabile” dalla Dda di Catanzaro. La difesa ha sostenuto che l’imputata non aveva contatti con altri presunti associati legati al narcotraffico. Ulteriori chiarimenti hanno riguardato l’identificazione di Salvatore Ariello attraverso alias e presunti prestiti concessi da Silvia Guido, ritenuti dalla difesa privi di riscontro.

L’avvocato Nicola Carratelli, difensore di Filippo Maria Rende Granata, ha sottolineato che il suo assistito non avrebbe avuto contatti diretti con i membri della presunta associazione, contrariamente a quanto emergerebbe dalle intercettazioni ambientali.

L’avvocato Raffaele Brescia, difensore di Luigi Avolio, ha evidenziato la totale assenza di contatti rilevanti tra il suo assistito e i presunti associati Illuminato, Lucanto e Ariello, così come rispetto alla presunta spedizione ad Acri o al recupero di somme da Ferraro.

Infine, l’avvocato Carlo Monaco, per Giuseppe Violi, ha chiesto al teste se la polizia avesse accertato la partecipazione dell’imputato allo scambio di denaro e droga (200 grammi di marijuana venduti a 0,50–1 euro al grammo) con Michele Rende. Il poliziotto ha precisato di non aver personalmente effettuato tali accertamenti. La prossima udienza è fissata per il 30 settembre.

Recovery, i nomi degli imputati che hanno scelto il rito ordinario

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