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16/12/2025 ore 15.55
Cronaca

Reset, il processo non è finito: 77 imputati a giudizio in appello, la Dda rilancia anche sulle assoluzioni | NOMI

Fissata al 19 marzo 2026 l’udienza di secondo grado della maxi inchiesta sulla ’ndrangheta cosentina: sotto esame anche le posizioni assolte in primo grado

di Antonio Alizzi

Sono 77 gli imputati che prenderanno parte al processo di secondo grado dell’inchiesta Reset, la maxi indagine della Dda di Catanzaro contro la ’ndrangheta di Cosenza. Nella citazione di fissazione dell’udienza, calendarizzata per il 19 marzo 2026, sono stati inseriti sia gli imputati che hanno appellato la sentenza di primo grado emessa dal gup di Catanzaro, sia le posizioni assolte in primo grado per le quali i pubblici ministeri Corrado Cubellotti e Vito Valerio (nel frattempo passato alla Procura di Bari) hanno proposto impugnazione.

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L’inchiesta Reset ha ricostruito l’esistenza di una confederazione mafiosa operante tra Cosenza, Rende e Roggiano Gravina. Una struttura che, secondo i magistrati antimafia, sarebbe composta dal clan degli “italiani” di Cosenza, dai soggetti legati al clan Lanzino-Patitucci, dalla cosca degli “zingari” con base operativa in via Popilia e, infine, dal gruppo Presta di Roggiano Gravina, recentemente interessato dalla sentenza di secondo grado del processo Valle dell’Esaro, che ha registrato una raffica di condanne per narcotraffico.

L’indagine Reset ha così portato alla luce un vasto sodalizio criminale, articolato in sette sottogruppi, ritenuto interessato a una pluralità di attività illecite: estorsioni, usura, traffico di sostanze stupefacenti e altri reati fine.

Tra le assoluzioni appellate dalla Dda di Catanzaro spiccano quelle dell’assessore comunale di Cosenza Francesco De Cicco, oggi consigliere regionale, e dell’avvocato Paolo Pisani. Due posizioni che il gup di Catanzaro, Fabiana Giacchetti, aveva escluso in modo netto da qualsiasi contesto mafioso, ritenendo insussistente ogni forma di favoreggiamento dei clan cosentini nelle condotte rispettivamente contestate.

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Nel processo Reset si sono costituti parte civile: Presidenza del Consiglio dei Ministri, ministero dell'Interno, ministero della Giustizia, ministero della Difesa, Commissario straordinario del Governo presso il ministero dell'Interno per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, Regione Calabria, Provincia di Cosenza, Rende, Amministrazione Monopoli di Stato, Associazione Antiracket "Lucio Ferrami" e altre otto persone fisiche.