Processo Reset, Patitucci e gli altri imputati saranno giudicati a Castrovillari | NOMI
di Antonio Alizzi
Il dispositivo della sentenza del processo Reset, rito abbreviato, sarà letta nell’aula bunker di Castrovillari. La notizia è ormai ufficiale ed è stata comunicata dal tribunale di Catanzaro a tutte le parti interessate. Il presidente Fabiana Giacchetti si ritirerà in Camera di Consiglio, ma prima indicherà un orario.
Inizialmente, l’ultimo atto del processo abbreviato di Reset doveva svolgersi presso l’aula bunker di Lamezia Terme, oggi inagibile a causa dell’alluvione che ha devastato la zona industriale del Lametino. La scelta è così caduta sulla struttura adiacente all’istituto penitenziario situato ai piedi del Parco Nazionale del Pollino, dove si celebra il rito ordinario con le conseguenze climatiche del caso.
Sette giorni d’attesa per conoscere le determinazioni del presidente Giacchetti rispetto alla ricostruzione della Dda di Catanzaro e alle argomentazioni difensive offerte nel corso di questi mesi. L’ultima seduta infatti è stata la più interessante. Oltre alle restanti discussioni dei penalisti, gli imputati principali del processo Reset, hanno deciso di rendere dichiarazioni spontanee. A farlo, tra gli altri, sono stati:
- Francesco Patitucci, che ha parlato delle “regole” di ‘ndrangheta
- Mario Renato Piromallo, che ha spiegato come il clan “Lanzino” abbia cessato le sue attività illecite di tipo associativo tanti anni fa
- Roberto Porcaro, che ha illustrato le ragioni del suo pentimento e del successivo passo indietro
- Adolfo D’Ambrosio, che ha motivato la sua estraneità ai contesti criminali
- Fioravante Abbruzzese “Banana”, che ha scagionato i figli
- Gennaro Presta, che ha chiarito alcune vicende che gli vengono contestate
- Erminio Pezzi, che ha ammesso di conoscere i boss cosentini ma di essere lontano dalla ‘ndrangheta
Il 19 dicembre sarà quindi il giorno del giudizio. Scopriremo se il tribunale di Catanzaro ritiene fondata la contestazione della Dda riguardo all’esistenza della presunta confederazione mafiosa o se considera diversamente “alleati” i clan degli “zingari” e degli italiani nell’area urbana cosentina. Ma non solo. Al vaglio c’è anche il sospetto narcotraffico degli Abbruzzese “Banana” di via Popilia e il cosiddetto “Gaming“.
Processo abbreviato “Reset”, le richieste della Dda
- Antonio Abbruzzese (classe 1975), difeso dagli avvocati Giorgia Greco e Cesare Badolato CHIESTI 7 anni e 6 mesi
- Antonio Abruzzese alias Strusciatappine, difeso dall’avvocato Mariarosa Bugliari CHIESTI 14 anni
- Antonio Abbruzzese (classe 1984) difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Filippo Cinnante) CHIESTI 20 anni
- Celestino Abbruzzese, difeso dall’avvocato Simona Celebre CHIESTI 6 anni
- Fioravante Abbruzzese, difeso dall’avvocato Cesare Badolato CHIESTI 14 anni
- Francesco Abbruzzese, difeso dall’avvocato Antonio Quintieri CHIESTI 12 anni
- Luigi Abbruzzese, difeso dagli avvocati Cesare Badolato e Antonio Sanvito CHIESTI 20 anni
- Marco Abbruzzese, difeso dagli avvocati Cesare Badolato e Antonio Sanvito CHIESTI 20 anni
- Nicola Abbruzzese, difeso dagli avvocati Cesare Badolato e Antonio Sanvito CHIESTI 20 anni
- Rocco Abbruzzese, difeso dall’avvocato Mariarosa Bugliari CHIESTI 12 anni
- Saverio Abbruzzese, difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Matteo Cristiani CHIESTI 10 anni e 8 mesi
- Gianluca Alimena, difeso dall’avvocato Emiliano Iaquinta CHIESTI 2 anni
- Claudio Alushi, difeso dall’avvocato Angelo Nicotera CHIESTI 18 anni
- Salvatore Ariello, difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello CHIESTI 20 anni
- Luigi Avolio, difeso dagli avvocati Cesare Badolato e Raffaele Brescia CHIESTI 10 anni e 8 mesi
- Ivan Barone, difeso dall’avvocato Rosa Pandalone CHIESTI 8 anni
- Giuseppe Belmonte, difeso dagli avvocati Filippo Cinnante e Gaetano Maria Bernaudo CHIESTI 8 anni e 2 mesi (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati del processo abbreviato di “Reset”)