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29/09/2023 ore 13.59
Cronaca

Processo Reset, Porcaro: «Non voglio più collaborare con la giustizia». La Dda deposita tre verbali di Francesco Greco

L'ormai ex pentito di 'ndrangheta ha confermato in aula la sua decisione di fare marcia indietro. Non collaborerà più con i magistrati di Catanzaro. Intanto il giudice Giacchetti non si astiene
di Antonio Alizzi

Ha deciso di confermare la decisione di non collaborare con la giustizia l’ormai ex pentito di ‘ndrangheta Roberto Porcaro. L’ex reggente del clan Lanzino-Patitucci di Cosenza, ha preso di nuovo la parola in aula collegato in videoconferenza, per ribadire la sua scelta di interrompere il percorso collaborativo con la Dda di Catanzaro.

Lo stesso Porcaro ha comunicati di aver nominato quale avvocato di fiducia la penalista Daniela Scarfone chiedendo anche la possibilità di comunicare con i familiare per telefono. Da evidenziare che Porcaro aveva anche indicato come difensore di fiducia anche l’avvocato Sergio Rotundo, suo precedente legale, il quale ha rinunciato così come l’avvocato Luca Acciardi. I due penalisti hanno spiegato le motivazioni che li hanno portati a non accettare il mandato per manifesta incompatibilità rispetto alle iniziali dichiarazioni rese ai magistrati da Porcaro.

L’udienza di oggi di Reset, rito abbreviato, è iniziata in forte ritardo per alcuni problemi di collegamento con le case circondariali dove sono detenuti diversi imputati e collaboratori di giustizia. Si attende ora di capire quale sarà l’orientamento del giudice Fabiana Giacchetti rispetto alla richiesta di ricusazione avanzata dai difensori e sulla questione di legittimità costituzionale prospettata dai penalisti in merito alla Riforma Cartabia che impedisce al giudice dell’udienza preliminare di presiedere anche il giudizio di merito, in questo caso il rito alternativo.

Processo “Reset”, il giudice non si astiene

Il giudice Fabiana Giacchetti una volta terminato l’appello degli imputati ha comunicato di aver rigettato tutte le questioni presentate dagli avvocati circa la richiesta di astensione dal processo abbreviato. Nel frattempo, la Dda di Catanzaro ha depositato tre verbali del neo pentito Francesco Greco, chiedendo l’acquisizione degli stessi. L’altra richiesta del pm Vito Valerio è quella di acquisire la sentenza di primo grado di “Testa di Serpente“, dove sono stati condannati tutti gli imputati, a cominciare dai fratelli Abbruzzese “Banana”, e gli ex pentiti Danilo Turboli e Roberto Porcaro, nonché altri soggetti a loro vicini. L’udienza è stata rinviata ad altra data per l’esame di Giuseppe Caputo.