Sezioni
14/10/2025 ore 15.49
Cronaca

Cosenza, prorogati i termini per il deposito delle motivazioni nel maxi-processo Reset

Il collegio (composto dalle togate Ciarcia, Granata e Vigna) ha chiesto 90 giorni in più per completare la stesura della sentenza che coinvolge 124 imputati legati alle principali cosche del territorio cosentino

di Antonio Alizzi
Aula di Giustizia

Il tribunale collegiale di Cosenza ha comunicato ai difensori la proroga dei termini per il deposito delle motivazioni della sentenza nel procedimento penale noto come Reset. La decisione è stata formalizzata dal presidente del Tribunale, Loredana De Franco e riguarda il procedimento penale 3804/17, già definito in udienza il 17 luglio scorso dal collegio composto dai giudici Carmen Ciarcia, Urania Granata e Iole Vigna.

La sentenza, che ha coinvolto 124 imputati collegati alle sette principali cosche operanti sul territorio cosentino, comprende centinaia di capi di imputazione per reati di criminalità organizzata. Considerata la complessità del procedimento e l’ampiezza della motivazione, che si prevede supererà le 3mila pagine già in fase di stesura, il collegio ha richiesto una proroga di 90 giorni, anche per garantire il rispetto dei termini di custodia cautelare.

Il tribunale ha autorizzato la proroga ai sensi dell’articolo 154, comma 4-bis, delle disposizioni attuative del codice di procedura penale, trasmettendo la decisione al Consiglio Superiore della Magistratura e disponendo che la cancelleria comunichi l’avvenuto deposito della sentenza a tutti i componenti del collegio.

La redazione delle motivazioni, affidata alle tre magistrate del collegio, si inserisce in un contesto di intenso lavoro, con udienze ordinarie, di riesame e di prevenzione già in calendario. Inoltre, da qualche mese la togata Granata presta servizio presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria.

La proroga garantirà quindi una stesura completa e dettagliata della decisione, a tutela della chiarezza e della precisione giuridica di uno dei processi più complessi degli ultimi anni in Calabria.

Il processo Reset

Al termine di una camera di consiglio durata una settimana, i giudici Carmen Ciarcia, Urania Granata e Iole Vigna hanno pronunciato a metà luglio 2025, nell’aula bunker di Castrovillari, oltre 60 assoluzioni ma anche 28 condanne per il reato associativo di stampo mafioso, previsto all’articolo 416-bis del codice penale. Il collegio aveva escluso il comma 4 e il comma 6, per tante posizioni ritenute intranee alla confederazione mafiosa cosentina, ritenendo non provata l’aggravante dell’associazione armata e soprattutto, esito già emerso in abbreviato, che l’associazione mafiosa cosentina non abbia riciclato i proventi illeciti nelle attività commerciali.

Condannati e assolti del processo Reset

(continua a leggere in basso)

(continua a leggere in basso)
 

(continua a leggere in basso)
 

(continua a leggere in basso)
 

(continua a leggere in basso)
 

(continua a leggere in basso)