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02/08/2023 ore 19.00
Cronaca

Quel chilo di marijuana trasportato da Rosarno a Cosenza: i retroscena

I carabinieri avevano perquisito Yakubu e la compagna già nel 2020 rinvenendo l'ingente quantitativo di sostanza stupefacente
di Antonio Alizzi

L’inchiesta sul presunto narcotraffico tra Cosenza e Rende, gestito da un gruppo di nigeriani, si allarga anche a Rosarno, dove la Dda di Catanzaro ha individuato in Michal Emeca Okere quale soggetto preposto a rifornire di sostanze stupefacenti i “cosentini“. Sono episodi che vengono ricostruiti nel dettaglio dai carabinieri della Compagnia di Cosenza, i quali, coordinati dal pm Giuseppe Cozzolino e non solo, sono riusciti ad arricchire il quadro indiziario grazie alle dichiarazioni rese da Ibrehim Yakubu, soggetto per il quale la procura ha proceduto separatamente dagli altri indagati.

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Al centro dell’attività investigativa vi è il traffico di droga tra le province di Reggio Calabria e Cosenza. Nel giugno del 2021, in tal senso, le propalazioni di Yakubu avevano acceso i riflettori sulla cessione di oltre un chilo di marijuana allo stesso Yakubu e ad Adamu Mohammed, da parte di Okere. Un evento che i carabinieri di Cosenza avevano già “intercettato” nel corso di una perquisizione eseguita il 15 gennaio 2020, un mese prima che nel mondo scoppiasse la pandemia da coronavirus, a casa di Yakubu. Ma non solo. Ulteriori indizi erano stati acquisiti dalle intercettazioni captate. Da tutto ciò, secondo la Dda di Catanzaro, è emerso che Obinna, in data 14 gennaio 2020, «alla presenza di “Bombo” (e cioè di Adamu Mohammed), ha incaricato Yakubu di recarsi a Rosarno per acquistare un quantitativo di marijuana». Cosa che sarebbe avvenuta 24 ore dopo quando Yakubu, insieme alla sua compagna, avrebbe incontrato a Rosarno “Mike“, identificato in Michael Emeca Okere, il quale, «sulla base di precedenti accordi intercorsi con Obinna». gli avrebbe consegnato un quantitativo di marijuana.

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Gli investigatori, tuttavia, hanno precisato che la compagna di Yakubu «non ha partecipato alla consegna dello stupefacente in quanto è rimasta ad attendere il compagno all’interno della stazione di Rosarno».
Nel corso della giornata, Yakubu, durante il viaggio di rientro a Cosenza, «è stato contattato da Adamu Mohammed, il quale gli ha chiesto l’orario di arrivo così da poterlo comunicare agli altri membri del gruppo nonché ai “clienti” che nel frattempo avevano fatto richiesta dello stupefacente». Due assuntori, riferiscono i carabinieri, hanno confermato di aver effettuato le telefonate.

Ma cosa succede poco prima dell’arrivo a Cosenza di Yakubu e compagna? Accade che i carabinieri fermano i due e trovano un quantitativo di marijuana all’interno della valigia in uso allo Yakubu. Quest’ultimo viene tratto in arresto.

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Secondo le analisi chimiche eseguite sulla sostanza stupefacente in sequestro è poi emerso che la stessa era del tipo marijuana e che dal quantitativo rinvenuto, pari a 1,084 chili, si sarebbero potute ricavare 9.429 dosi. Per il gip di Catanzaro i risultati investigativi costituiscono «un quadro solido di gravità indiziaria a carico di Okere e Mohammed» in ordine alle condotte contestate dalla Dda di Catanzaro.