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26/07/2025 ore 15.03
Cronaca

Reset, l’avvocata Ferrari: «Massimo D’Ambrosio assolto per il caso Toscano»

La difesa precisa che il Tribunale ha ridimensionato il ruolo dell’imputato nella singola vicenda giudiziaria e assolto anche i figli Emma e Aldo Andrea da ogni accusa

di Redazione

In riferimento alla posizione di Massimo D’Ambrosio nel processo Reset, l’avvocata Amelia Ferrari, legale difensore dell’imputato, ha diffuso una nota per chiarire l’esito della sentenza e le ulteriori pronunce favorevoli ottenute.

«D’Ambrosio è stato assolto da tutte le imputazioni relative al voto di scambio politico-mafioso, così come da quelle connesse al caso che ha coinvolto l’assessore Vittorio Toscano», spiega Ferrari. «Tra queste anche l’accusa di aver esercitato violenza o minaccia per indurre il ritiro di una querela nel procedimento penale n. 5421/16 RGNR».

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Su quest’ultimo punto, la difesa sottolinea che pochi giorni fa la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della Procura generale di Catanzaro, confermando definitivamente che non vi fu alcuna violenza con metodo mafioso contro l’assessore Toscano.

Inoltre, aggiunge l’avvocata, la sentenza di primo grado nel giudizio ordinario ha escluso la responsabilità di D’Ambrosio per aver indotto una falsa testimonianza e per aver costretto Toscano a commettere un reato. Rispetto alla contestazione di essere il mandante dell’incendio dell’auto dell’assessore nel 2016, è stata esclusa l’aggravante mafiosa ed è intervenuta la prescrizione.

«Questi elementi chiariscono in modo inequivocabile anche la vicenda che ha coinvolto l’assessore Toscano», ha affermato Ferrari, annunciando che, una volta depositate le motivazioni, verrà proposto appello contro la condanna residua. «La sentenza ha già fortemente ridimensionato il ruolo attribuito al mio assistito», ha precisato.

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Infine, la difesa ha evidenziato che anche i figli di Massimo D’Ambrosio – Emma e Aldo Andrea, entrambi assistiti dall’avvocata Ferrari – sono stati assolti da ogni accusa: la prima per favoreggiamento, il secondo per esercizio abusivo del credito aggravato dal metodo mafioso.

«Era doveroso chiarire il quadro complessivo – conclude l’avvocata – e fornire una rappresentazione fedele e oggettiva dell’esito processuale, soprattutto alla luce della gravità delle accuse iniziali».