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31/07/2022 ore 10.10
Cronaca

Rose, minaccia di morte e aggredisce il proprietario di un pub: intervengono i carabinieri

Il fatto è successo nei giorni scorsi. La vittima sarebbe stata picchiata con calci e pugni. Lesioni guaribili in 21 giorni. Il tribunale di Cosenza ha applicato una misura diversa da quella richiesta dalla procura
di Antonio Alizzi

Esce di casa con l’intento di ordinare una pizza e si trova in manette. È la vicenda giudiziaria che vede coinvolto un 39enne residente a Rose, E. S. D. C., arrestato in flagranza di reato dai carabinieri del Norm della Compagnia di Rende, al termine di una lite, in cui l’indagato avrebbe prima minacciato di morte e poi aggredito il titolare del pub, situato a Rose, che nel corso della discussione gli avrebbe spiegato che l’accesso al locale era consentito solo a chi possedeva la tessera del club.

La procura di Cosenza contesta al 39enne ben quattro capi d’accusa e nel corso della direttissima, l’ufficio inquirente aveva invocato la misura cautelare della custodia in carcere, ma il giudice Francesca Familiari, sentita la difesa dell’indagato, assistito dall’avvocato Angelo Nicotera, ha applicato l’obbligo di firma allo stesso.

In tutto ciò, il 39enne avrebbe costretto prima il titolare e i suoi familiari a barricarsi dentro il locale, al fine di evitare l’aggressione, in quanto l’indagato portava con sé un coltello lungo 40 centimetri. Poi la colluttazione, generata dalla “mancanza di rispetto” che avrebbe avuto il titolare del pub nei confronti dell’indagato, al quale avrebbe sferrato calci e pugni, cagionando lesioni personali guaribili in 21 giorni, come refertato dai sanitari.

A ciò si aggiunge la resistenza a pubblico ufficiale, in quanto l’indagato, una volta raggiunto dai carabinieri di Rende, avrebbe minacciato anche loro con tono intimidatorio, vantando amicizie nell’ambito della criminalità locale e pugliese. Eventi dunque che avevano portato il pubblico ministero Giuseppe Visconti a chiedere la misura inframuraria, rigettata dal giudice.