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01/12/2023 ore 08.31
Cronaca

Saponi e cosmetici tossici, nuovi sequestri. Attenzione a questi prodotti

I produttori non sono responsabili né obbligati a ritirare dal commercio i prodotti immessi prima del divieto, sono i distributori che devono preoccuparsi di togliere dal commercio la merce, quindi prestate attenzione
di Redazione

Continua ad allungarsi la lista dei prodotti cosmetici ancora presenti nei magazzini e negli scaffali dei supermercati contenenti il Lilial: composto chimico aromatico il cui impiego è vietato da marzo 2022 dalla Commissione europea in quanto classificato come tossico per la riproduzione. Il Lilial, indicato in etichetta con la sigla BMHCA o con la scritta “Buthylfenil Methylpropional”, può infatti comportare gravi danni al sistema riproduttivo, oltre che nuocere alla salute del feto e causare sensibilizzazione cutanea. Nonostante il divieto, questa sostanza è ancora contenuta in molti prodotti per l’igiene personale commercializzati sul mercato e per questo la Guardia di Finanza ha effettuato in questi giorni ritiri in tutta Italia. Sono 26 i nuovi prodotti inseriti questa volta, che si aggiungono agli altri 118 segnalati al Rapex (il sistema di allerta rapido europeo) e già sequestrati dal 14 luglio ad oggi.

La lista dei prodotti da eliminare

Questo è, invece, l’elenco dei prodotti ritirati e segnalati al Rapex dal 14 luglio a oggi:

Il Lilial era stato inserito in un elenco di 26 sostanze allergizzanti potenzialmente cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione con il regolamento 2021/1902.Le aziende avrebbero dovuto eliminare entro il 1° marzo 2023 dai propri magazzini gli articoli che lo contengono, ma molti sono ancora in commercio. Cosmetica Italia, l’associazione di categoria di Confindustria che rappresenta i produttori di settore, ha riferito che “i produttori non sono responsabili né obbligati a ritirare dal commercio i prodotti immessi prima che scattasse il divieto” e che “sono quindi i distributori che devono preoccuparsi di togliere dal commercio e stoccare in un deposito ad hoc i prodotti contenenti la sostanza tossica per avviarli poi alla distruzione”.