Smantellata a Reggio Calabria una "centrale delle truffe". I finti carabinieri sono finiti agli arresti
Una vera e propria “centrale delle truffe”, con base a Napoli, è stata smantellata dai carabinieri di Reggio Calabria con il supporto dei colleghi campani. Due i soggetti destinatari della misura cautelare, i quali utilizzavano l’ormai noto metodo del “finto carabiniere”. A tradirli, però, una disattenzione durante la fuga: la loro auto, parcheggiata nelle vicinanze dell’abitazione di una donna anziana truffata, invalida al 100%, è stata ripresa dalle telecamere di sicurezza di un negozio locale. Nonostante il video mostrasse solo un parziale della targa, i carabinieri sono riusciti a risalire al veicolo grazie a un’analisi incrociata dei dati, verificando i movimenti nella zona e restringendo il campo ai possibili sospetti.
Non solo: durante le indagini, i militari hanno fatto leva anche alle testimonianze dei residenti, che avevano notato i due aggirarsi con fare sospetto nei giorni precedenti, cercando probabilmente altre potenziali vittime. L’errore fatale è stato quello di sottovalutare la memoria della comunità locale, dove i volti nuovi non passano inosservati: i testimoni sono riusciti a fornire dettagli utili che hanno contribuito all’identificazione dei truffatori, incastrandoli definitivamente.
Sulla base delle prove raccolte, la Procura di Palmi, guidata dal procuratore Emanuele Crescenti, ha ottenuto misure cautelari per gli indagati. Tuttavia, gli investigatori ritengono che l’attività criminale dei due possa essere solo la punta dell’iceberg di un’organizzazione più ampia, e stanno cercando di individuare altre persone coinvolte e ulteriori vittime. Durante l’operazione, sono state eseguite anche perquisizioni nei locali utilizzati dai truffatori, portando al sequestro di oltre 10 telefoni cellulari e numerose sim card intestate a identità fittizie, segno di una possibile rete più ampia.