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27/10/2023 ore 21.23
Cronaca

"Stancati" in emergenza, ma i commissari non sono d'aiuto. La dirigente: «Costretti ai turni»

Il pasticcio a causa di lavori di ristrutturazione che hanno reso tre aule inagibili. Dal Comune nessuno trova alternative e le associazioni (anche religiose) si tirano indietro
di Alessia Principe

Il lungo consiglio d’Istituto di oggi, a Rende, dalle parti dell’Istituto comprensivo che raccoglie anche le elementari “Stancati”, si è risolto con le parole “sacrificio necessario”, rivolte ad alunni e soprattutto ai genitori. Le tre classi, costrette a casa da una settimana, devono rientrare, su questo la dirigente Simona Sansosti è stata chiara, e ha provato anche a spiegarlo alla triade commissariale che guida Rende dopo la caduta di Manna. A Santi Giuffrè, Rosa Correale, Michele Albertini, è stato chiesto aiuto per trovare locali che, temporaneamente, potessero accogliere le classi “sfrattate”, tenendo conto che compete ai Comuni la manutenzione, la gestione degli edifici scolastici e la messa in sicurezza delle scuole nonché il piano di utilizzazione degli edifici e di uso delle attrezzature. Ma il tentativo è andato a vuoto.

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Di locali vuoti e inutilizzati a Rende ce ne sono, solo che nessuno è disposto a cederli alla scuola, neanche associazioni religiose che, per loro natura, dovrebbero farsi prossime a chi ha bisogno, e che invece hanno blindato le proprie porte.

Niente da fare anche in casa Auser, la cui sede è stata ristrutturata con fondi Pon della scuola. Le travagliate vicende che hanno accompagnato la decisione dei commissari di trasferire la sede altrove, hanno esacerbato gli animi degli associati a cui era stato anche proposto di usufruire, in orari diversi da quelli scolastici, di altri locali dell’istituto comprensivo. Nessuno aiuto, infine, è arrivato da istituti scolastici vicini, pieni come non mai.

I commissari passano la patata bollente

I commissari, insomma, hanno lasciato la patata bollente in mano alla dirigente che s’è vista costretta a prevedere una turnazione pomeridiana collettiva che toccherà per tre giorni a settimana una classe a volta. Una soluzione che ha gettato nello sconforto i genitori degli alunni, anche in vista di lavori che dovevano finire la metà di ottobre e che invece adesso dureranno (realisticamente) per un tempo indefinibile, ai quali è stato chiesto di sacrificarsi per il bene comune.

La nuova data di fine lavori

La rabbia sta correndo di chat in chat, tra madri e padri consapevoli che saranno costretti a fare in salti mortali sul luogo di lavoro, facendo lo slalom tra le attività extrascolastiche e il doposcuola dei figli che mal si incastrano con i turni pomeridiani, anche perché i commissari hanno dato come data di termine dei lavori il 30 novembre, ma considerando i ritardi accumulati e il maltempo autunnale, il timore è che si sforerà di nuovo.

Le domande sui lavori in corso

Tante domande corrono nelle animate discussioni di queste ore: come mai i commissari non sono riusciti a far fronte all’emergenza? Cosa stanno facendo di concreto per trovare una soluzione? Chi ha fatto e approvato questo progetto di ristrutturazione? È normale che cada materiale in un’aula? Perché si sono create queste infiltrazioni? Perché a giugno i lavori si sono interrotti per ben due mesi? È colpa della burocrazia, della caduta della giunta, delle ferie estive?

La dirigente: «Nell’emergenza siamo stati lasciati soli»

«È necessario fare questa turnazione perché di fronte alla solitudine in cui ci siamo trovati, noi restiamo una comunità unita» dice la dirigente raggiunta al telefono al termine di una giornata complicata. «Purtroppo non è la scuola che ha voluto questo, questo voglio che sia chiaro, ma ci hanno lasciato soli nell’emergenza».

La protesta

Intanto i genitori per martedì 31 ottobre alle 9:30 così sono dati appuntamento nel piazzale del Comune di Rende per chiedere alla triade commissariale risposte certe e soluzioni immediate “affinché – scrivono – chi amministra oggi il Comune di Rende comprenda che non accettiamo ulteriori proroghe. Vogliamo le classi per i nostri figli!”