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19/05/2022 ore 17.12
Cronaca

Strage di via Popilia, chiesti tre ergastoli e due condanne a oltre 28 anni di carcere

Nel corso della requisitoria il procuratore generale ha evidenziato il ruolo dei collaboratori di giustizia nella ricostruzione del duplice delitto di mafia consumatosi a Cosenza nel 2000
di Antonio Alizzi

La procura generale di Catanzaro, rappresentata dal sostituto procuratore generale Salvatore Di Maio, ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado relativamente al processo bis sulla strage di via Popilia, commessa a Cosenza nel novembre del 2000, per ordine dell’allora capo degli “zingari” Francesco Bevilacqua, meglio conosciuto come “Franchino ‘i Mafarda“.

Bevilacqua, auto-accusatosi del duplice delitto, guidò il commando di fuoco che, secondo la sentenza di primo grado emessa dalla Corte d’Assise di Cosenza, sarebbe stato composto da Fiore Abbruzzese detto “Nino”, Celestino Bevilacqua, Antonio Abruzzese, alias “Strusciatappine”, Luigi Berlingieri, alias “Occhi di Ghiaccio“, e Saverio Madio. A perdere la vita furono Benito Aldo Chiodo e Francesco Tucci, mentre Mario Trinni rimase ferito.

Il pg Di Maio, quindi, ha invocato la pena dell’ergastolo per Fiore Abbruzzese detto Nino, Antonio Abruzzese (alias “Strusciatappine), Celestino Bevilacqua, detto “Ciccio”, mentre ha richiesto 30 anni di carcere per Luigi Berlingieri, alias “Occhi di Ghiaccio”, e 28 anni e 6 mesi per Saverio Madio.

Nel corso della requisitoria il procuratore generale ha ripercorso le fasi processuali, evidenziando la credibilità dei collaboratori di giustizia nell’aver aiutato a ricostruire il duplice delitto di mafia. Infine, parte delle difese (gli avvocati Bugliari e Boccia) non hanno potuto esaminare l’auto con la quale fu eseguita la strage di via Popilia, in quanto il veicolo fu dissequestrato nel 2001 dall’allora titolare del fascicolo, in servizio presso la Dda di Catanzaro.

Il 31 maggio inizieranno le discussioni difensive. Nel collegio figurano gli avvocati Gianfranco Giunta, Filippo Cinnante, Cristian Bilotta, Rossana Cribari, Nicola Rendace, Mariarosa Bugliari e Francesco Boccia.