Strage di via Popilia, il pg Di Maio: «Utilizzabile la seconda perizia balistica»
È ripreso nella giornata del 7 aprile 2022, il processo in Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro, sulla cosiddetta strage di via Popilia, commessa a Cosenza nel novembre del 2000, per ordine dell’allora capo degli “zingari” Francesco Bevilacqua, meglio conosciuto come “Franchino ‘i Mafarda“. Lui guidò il commando di fuoco che, secondo la sentenza di primo grado emessa dalla Corte d’Assise di Cosenza, sarebbe stato composto da Fiore Abbruzzese detto “Nino”, Celestino Bevilacqua, Antonio Abruzzese, alias “Strusciatappine”, Luigi Berlingieri, alias “Occhi di Ghiaccio“, e Saverio Madio. A perdere la vita furono Benito Aldo Chiodo e Francesco Tucci, mentre Mario Trinni rimase ferito.
Strage di via Popilia a Cosenza, difese autorizzate ad esaminare i reperti balistici
In apertura d’udienza il presidente del collegio giudicante Caterina Capitò, ha dato parola al sostituto procuratore generale di Catanzaro, Salvatore D Maio, il quale ritiene che sia utilizzabile la seconda perizia balistica, a firma del consulente Vincenzo Mancino, depositata nel dicembre del 2019, in piena istruttoria dibattimentale a Cosenza. Il pg di Catanzaro, tuttavia, non ha concluso la sua requisitoria e quindi per conoscere le sue determinazioni bisognerà attendere la prossima seduta processuale. Il presidente Capitò, infine, ha autorizzato gli avvocati Maria Rosa Bugliari e Francesco Boccia, con i rispettivi consulenti di parte, ad esaminare i reperti balistici conservati dalla Dda di Catanzaro. Nel collegio difensivo ci sono anche gli avvocati Gianfranco Giunta, Filippo Cinnante, Cristian Bilotta, Rossana Cribari e Nicola Rendace,