Suor Anna Donelli arrestata a Brescia, passava informazioni alla 'ndrangheta
È ai domiciliari la suora arrestata a Brescia con l’accusa di aver passato informazioni alla ndrangheta. Suor Anna Donelli, questo il nome della donna, secondo la Dda di Brescia si sarebbe «messa a disposizione degli esponenti» del clan Tripodi, legato agli Alvaro. Questo tramite il ruolo di «assistente spirituale all’interno delle carceri per trasmettere ordini, direttive, aiuti morali e materiali ai soggetti sodali o contigui al clan». Non solo. La suora arrestata avrebbe anche «ricevuto informazioni dai detenuti utili per pianificare strategie criminali di reazione alle attività investigative».
Suor Anna Donelli arrestata, l’operazione della Dda di Brescia
La suora arrestata risulta essere ovviamente la notizia di punta, ma l’operazione antindrangheta della Dda di Brescia è molto più vasta. Venticinque le persone indagate, due le misure cautelari, una delle quali nei confronti di Suor Anna Donelli. Secondo la Dda, la religiosa avrebbe «ricevuto e trasmesso ambasciate e mettendosi a disposizione del sodalizio per garantire il collegamento con i sodali detenuti in carcere». Il tutto a disposizione, in particolare, dei capi Stefano Terzo e Francesco Tripodi.
Arrestati anche due politici locali
Non c’è solo la suora arrestata a suscitare scalpore. I domiciliari sono scattati infatti anche per due politici locali, Giovanni Acri e Mauro Galeazzi. Quest’ultimo ex consigliere comunale in quota Lega nel comune di Castel Mella, secondo gli investigatori sarebbe stato protagonista di uno scambio politico-mafioso. Si sarebbe rivolto a Stefano Terzo Tripodi che gli avrebbe proposto uno scambio fra voti e appalti pubblici per le elezioni comunali di ottobre 2021. Giovanni Acri, invece, è un esponente di Fratelli d’Italia, anch’egli ex consigliere comunale, che in qualità di medico secondo la Dda si sarebbe messo a disposizione della cosca Tripodi «in occasione di ferimenti».