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22/02/2023 ore 10.12
Cronaca

Tentata estorsione mafiosa a Castrovillari, quattro persone in carcere

L'indagine è stata condotta dalla Squadra Mobile di Cosenza ed è coordinata dalla Dda di Catanzaro. Il lavoro investigativo si è esteso fino a Reggio Calabria
di Antonio Alizzi

La Squadra Mobile di Cosenza ha arrestato, su richiesta della Dda di Catanzaro, quattro persone per tentata estorsione mafiosa ai danni di un imprenditore. Si tratta di un’indagine estesa anche ai territori di Castrovillari e Reggio Calabria. Nello specifico le persone arrestate sono residenti nei comuni di Castrovillari, Cosenza, Taurianova e Reggio Calabria. Il fatto tuttavia sarebbe stato commesso a Castrovillari.

Uno dei due soggetti cosentini arrestati, secondo la Dda, farebbe parte della consorteria criminale degli “zingari” di Cosenza a cui sarebbe legato l’altro co-indagato originario della città del Pollino.

Il provvedimento, emesso su richiesta Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, scaturisce dalle indagini svolte dalla Squadra Mobile di Cosenza, attraverso una serie di accertamenti documentali, nonché attività tecniche, che hanno consentito di ricostruire, in termini gravemente indiziari, l’ipotizzata tentata estorsione ai danni di un imprenditore della provincia di Cosenza che aveva subito minacce tese a farlo desistere da un servizio di trasporto e custodia di equini  per conto di un comune della provincia di Reggio Calabria, che aveva intimato lo sgombero di un centro ippico insediato su un terreno comunale. 

Gli esiti degli approfondimenti investigativi, accolti nella ordinanza cautelare, ed esposti nella richiesta dal pm Alessandro Riello, hanno consentito di ricostruire la vicenda (nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa), nel senso che, un soggetto, titolare di un Centro Ippico nel reggino, locatario di un terreno di proprietà comunale, che si era reiteratamente opposto allo sgombero, intimatogli dall’Ente, una volta appresa la  disponibilità dell’imprenditore cosentino a realizzare il trasporto coattivo degli animali per conto del Comune.

Lo stesso si sarebbe attivato al fine di porre in essere le condotte minacciose, che venivano realizzate con la intermediazione di due soggetti gravitanti rispettivamente nei contesti della criminalità reggina e cosentina, utilizzando quale materiale latore delle minacce un compaesano dell’imprenditore vittima della tentata estorsione volta ad ottenere  l’indisponibilità al trasporto ed alla relativa custodia degli equini. Il procedimento per la fattispecie di reato ipotizzata è attualmente nella fase delle indagini preliminari.