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19/09/2025 ore 06.30
Cronaca

Tronista di Maria De Filippi denuncia l’ex moglie cosentina, il giudice l’assolve

Armando Incarnato, star del programma “Uomini e donne”, accusava la donna di non fargli incontrare la figlia minorenne nata dalla loro unione, ma il processo che si è celebrato a Paola ha dato ragione all’imputata

di M.Cr.

Non ha impedito al suo ex marito di incontrarsi con la figlia minorenne nata dalla loro precedente unione. Sarebbe solo una sentenza di routine quella pronunciata dal Tribunale di Paola, se non fosse per la celebrità di uno degli attori del processo: Armando Incarnato, storico tronista della trasmissione tv “Uomini e donne”, qui nelle vesti di parte offesa.

Il 43enne, noto al pubblico di Maria De Filippi, aveva denunciato la sua ex moglie, e dato che la donna risiede in un centro della costa cosentina, il relativo procedimento penale si è incardinato a Paola. All’imputata, Incarnato contestava di aver eluso un provvedimento del Tribunale civile che, dopo la fine della loro relazione sentimentale, avvenuta nel 2016, gli dava la possibilità di vedere sua figlia per due volte a settimana.

Questioni private che, però, erano divenute di dominio pubblico in occasione di un lungo sfogo, accompagnato da lacrime copiose, che il “cavaliere” aveva reso in tv a ottobre del 2024, esternando proprio i suoi tormenti di padre impossibilitato a riabbracciare la figlia. Diversi mesi dopo, si è compreso che dietro la vicenda c’era una disputa giudiziaria con l’ex consorte. Disputa che, alla fine della corsa, ha dato torto al personaggio televisivo.

Il processo non è andato oltre l’udienza predibattimentale e si è concluso con una sentenza di non luogo a procedere perché «il fatto non sussiste». La sentenza è stata pronunciata lo scorso 28 maggio, ma le motivazioni sono state rese note solo negli ultimi giorni. Nel provvedimento, il giudice spiega come «non sia emerso oltre ogni ragionevole dubbio che l'imputata abbia posto in essere comportamenti implicanti un inadempimento in mala fede del provvedimento del giudice civile e che abbia dunque in qualche modo ostacolato le visite dell'Incarnato».

Armando Incarnato era difeso dall’avvocato Domenico Avolio, a rappresentare la sua ex moglie c’era invece l’avvocato Enrico Morcavallo.