Violenza sessuale a Rende, dalle carte dell'inchiesta emergono la forza e il coraggio delle 20enni a denunciare le aggressioni
La forza e il coraggio di denunciare le presunte violenze sessuali. Tre storie di cronaca che emergono con vigore dalle carte dell’inchiesta contro il 33enne di Rende, lavoratore nel settore alimentare, accusato di aver aggredito e palpeggiato le 20enni cosentine, tutte frequentanti l’Università della Calabria. I carabinieri della stazione di Rende, diretti dal capitano Maria Chiara Soldano, hanno lavorato alacremente per un mese, chiudendo il cerchio sull’indagato, attualmente agli arresti domiciliari, ma da considerare innocente fino ad eventuale sentenza irrevocabile di condanna.
I fatti oggetto delle valutazioni dell’ufficio gip del tribunale di Cosenza risalgono allo scorso mese di marzo, quando il 33enne avrebbe compiuto le tre violenze sessuali in orari e giorni differenti tra loro. In un caso infatti la presunta aggressione sarebbe avvenuta intorno alle 21, mentre le altre due tra mezzanotte e le 3 di notte. I luoghi scelti dal presunto stupratore sono via Marconi e la zona di Arcavacata.
Secondo quanto dichiarato dalle vittime ai militari dell’Arma di Rende, il 33enne sarebbe entrato in azione una volta che le vedeva da sole. In una circostanza si sarebbe anche abbassato i jeans, compiendo una pratica di auto erotismo dinanzi alla 20enne, per poi buttarsi sopra di lei. In altri casi, invece, la vittima, dopo essere stata palpeggiata nelle parti intime, sarebbe riuscita a telefonare, mettendo in fuga il suo presunto aguzzino. Episodi che si sarebbero verificati anche sotto casa delle ragazze.
Un quadro allarmante, quello appena descritto, che iniziava a preoccupare i carabinieri di Rende, soprattutto dopo aver ricevuto la seconda denuncia. I militari dell’Arma temevano che la vicenda potesse assumere connotati ancora più inquietanti. Gli investigatori, tuttora, hanno il timore che queste presunte condotte illecite non si limitino a quelle riscontrate nel corso delle indagini. L’inchiesta dunque rimane aperta per eventuali aggiornamenti.