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12/04/2023 ore 13.08
Cultura

Bombe su Cosenza, nel saggio di Roberta Fortino la meticolosa ricostruzione di giorni di fuoco

È stato presentato nella città dei bruzi il reportage completo di foto e documenti che ricostruiscono un periodo che fu drammatico per l'intera provincia
di Redazione

È un libro di grande potenza quello scritto dalla storica Roberta Fortino e presentato all’hotel Royal a Cosenza. Evocativo sin dal titolo “1943 Cosenza bombardata… e la morte arrivò dal cielo” un saggio-reportage di 224 pagine, composto da 9 capitoli più una corposa appendice antologica, oltre 150 illustrazioni (tra foto e disegni dell’autrice), un centinaio di schede per capire perché 80 anni fa gli Alleati bombardarono nell’estate 1943 Cosenza e tutte le più grandi città calabresi. Scene che pensavamo appartenere alla storia e che invece si stanno incredibilmente riproponendo anche in questi giorni a pochi chilometri da noi.
In provincia di Cosenza il primo bombardamento colpì Amantea (20 febbraio 1943) col tragico bilancio di 26 morti, poi il 12 aprile 1943, le fortezze volanti americane, che quel giorno dovevano bombardare Napoli, per il cattivo tempo, cambiarono il loro percorso e buttarono il loro carico di morte a Cosenza (75 furono le persone che persero la vita) e a Vibo Marina (10 i morti, fra cui 7 bambini).
«Nessun cosentino – ha detto l’editore Demetrio Guzzanti avrebbe mai pensato che in un giorno di primavera dal cielo piovessero bombe e morte. Nessuno fu risparmiato, dai più piccoli agli anziani, ai negozianti, agli artigiani. Poi dall’azzurro del cielo… il nero della morte, la distruzione, case bruciate, vite spezzate o mutilate, niente è più come prima. E l’orrore della morte che viene dal cielo si ripeterà per altri 150 giorni: la brutalità della guerra non risparmiò i luoghi della cultura e finanche ospedali, conventi e chiese».
Nel libro di Roberta Fortino vengono presentati numerosi documenti per fare ricordare uno degli episodi più drammatici che Cosenza ha mai vissuto. In 150 giorni 9 furono le incursioni aeree, con oltre 150 morti. Tante le testimonianze di chi c’era quel giorno o di parenti; oltre 30 pagine sono dedicate ai danni causati su Cosenza, via per via; tutta la città, sia vecchia che nuova, fu coinvolta e poi le tante bombe inesplose, che hanno procurato morte successivamente o mutilazioni.
«La possibilità di ricostruire alcuni eventi – ha detto l’autrice del volume – è dovuta allo sviluppo di internet, che mi ha permesso di esplorare i siti americani e inglesi che si occupano di archiviare documenti e testimonianze relative al periodo della seconda guerra mondiale. Negli ultimi vent’anni Gran Bretagna e Stati Uniti hanno desecretato molti atti e attraverso la rete hanno messo a disposizione degli utenti ricostruzioni minuziose degli eventi bellici che hanno interessato l’Europa e l’Africa. Se per anni il volto dei bombardieri è rimasto un mistero intorno al quale si sono costruite storie a metà fra il mito e l’orrore, dopo mesi di ricerche possiamo conoscere i nomi e guardare le immagini di alcuni dei soldati e dei loro aerei che hanno sganciato le bombe su Cosenza, seminando morte e distruzione». Durante l’incontro sono state anche mostrate alcune gigantografie dei quartieri di Cosenza colpiti dalle bombe e a tutti i partecipanti è stata donata una spilletta “stop alle bombe sui civili” mentre gli intermezzi musicali sono stati curati dagli studenti dell’Accademia Musicale “Salfi” di Cosenza.
Cosenza non ha mai dimenticato quei terribili giorni; i primi che diedero un proprio contributo «a favore dei sinistrati di Cosenza» furono gli ex internati di Ferramonti, che il 9 novembre 1943, al Cinema Italia tennero un concerto di beneficenza. Da allora la memoria di quei terribili giorni non si è mai spenta grazie anche ad un gruppo di cittadini che ha sempre tenuto accesa, attraverso una serie di iniziative culturali, la fiaccola del ricordo.